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Alpinista diversamente abile scala il Huayana Potosi

Gianfranco sulla via dei Francesi con la protesi transfemorale realizzata dal centro protesi inail di Budrio_Bologna
Gianfranco sulla via dei Francesi con la protesi transfemorale realizzata dal centro protesi inail di Budrio_Bologna (Photo Corradini)

LA PAZ, Bolivia — Sono Gianfranco Corradini, atleta diversamente abile. Nel 1977 causa un incidente motociclistico ho perso la gamba sinistra. Nonostante questo ho continuato ad amare la montagna. Nel mio curriculum ho varie ascese nelle nostre alpi, tra cui monte Bianco, Rosa, varie nord come Cristallo, Presanella, Marmolada, Pasquale, la via Hintegrat sull´Ortles, il Gran Zebru´e vari 4000 nel bernese. In campo internazionale Alpamayo nel 2007 per la via francese, nevado Paron e Pisco ed Elbrus nel 2009.

Quest´anno siamo partiti in 6 il 18 agosto con destinazione Bolivia, Cordillera Real, nel dettaglio i miei compagni:
-Roberto Daz, guida alpina e capo del Soccorso alpino di Fondo, nonche´elisocorritore e capo spedizione
-Andrea Borghesi, capo del soccorso alpino di Cles
-Massimiliano Gasperetti, tecnico del soccorso alpino di Cles
-Alberto Caneppele, tecnico del soccorso alpino di Lavarone
-Stefano Pedranz, operatore del soccorso alpino di Fondo.

Dopo alcuni giorni sul lago Titicaca per acclimatarci, il 23 siamo partit alla volta del campo base del Huayana Potosi, ed il giorno seguente abbiamo raggiunto prima il South Pick dalla via dei Francesi e poi i 6088 metri del North Peak concatenando quindi le due cime del Huayana Potosi.

la via seguita per raggiungere lo Huyana Potosi
la via seguita per raggiungere lo Huyana Potosi (Photo Corradini)

Dopo un giorno di riposo il 26 agosto siamo partiti verso il campo base dell´Illimani, vetta di 6.463 metri che domina La Paz. Il 27 abbiamo raggiunto il campo 1, detto Nido del Condor a quota 5.360. La mattina del 28 alle 2 accompagnati dal vento siamo partiti per la vetta, che abbiamo raggiunto dalla via normale alle 6.30 di mattina. Salita comunque impegantiva, sempre ripida ed in mezzo ai penitentes. Alle 13 eravamo gia´al campo base e siamo scesi direttamente fino al paese facendo in giornata un dislivello tra salita e discesa di quasi 4000 metri.

Gianfranco e Roberto sulla vetta dell'Illimani
Gianfranco e Roberto sulla vetta dell'Illimani (Photo Corradini)

E´stata per me un´altra grossa soddisfazione ed una dimostrazione che con l´aiuto degli amici e con la forza di volonta´si possono raggiungere obiettivi a prima vista irraggiungibili. Adesso dopo un paio di giorni di relax al salr de uyuni facendo i turisti, siamo pronti a rientrare in Italia.

Gianfranco e compagni

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4 Commenti

  1. propongo gianfranco candidato al piolet d’oro.. per me è il miglior alpinista del mondo, un’esempio di vita… da emulare che altro dire l’articolo parla da solo sei un grande forza gianfranco continua così. miriam

  2. A Gianfranco,
    complimenti vivissimi, il grande amore e la passione per la montagna aiuta a superare i brutti momenti e gli andicap! Ne so qualcosina anch’io, reduce da una brutta avventura in montagna! No mollare mai!
    Chiara

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