Si inaugura domani la Ferrata del Monte Bertona, nel Parco Nazionale del Gran Sasso
All’inaugurazione del nuovo percorso, realizzato con i fondi del PNRR, parteciperà anche Silvio Mondinelli. Nell’occasione sarà rilanciato il Manifesto di Penne, una “carta etica dell’alpinismo italiano”
Domani 13 settembre sarà una giornata importante per il versante orientale del Gran Sasso, quello che si affaccia sull’Adriatico e Pescara. A mezzogiorno, infatti, verrà inaugurata la nuova ferrata del Monte Bertona, che recupera uno storico percorso attrezzato, interseca alcune vie di arrampicata in falesia, e arricchisce l’offerta escursionistica e alpinistica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il tracciato, lungo oltre 250 metri e con un dislivello di un centinaio, è stato progettato e realizzato in modo da garantire un’esperienza suggestiva e sicura, valorizzando gli aspetti naturalistici e paesaggistici dell’area. La nuova ferrata si sviluppa tra pareti rocciose, spigoli calcarei e punti di osservazione privilegiati, offrendo una vista spettacolare che spazia dal Monte Camicia fino al mare.
L’opera è stata realizzata grazie alla collaborazione tra i Comuni di Montebello di Bertona, Farindola e Arsita, nell’ambito del progetto “I colori delle rocce” elaborato dalla cooperativa COGECSTRE, che gestisce da molti anni la Riserva Naturale (e Oasi WWF) del Lago di Penne, ed è stata realizzata sotto la direzione della guida alpina Gino Perini.
Il finanziamento dell’opera, nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), punta a promuovere il turismo sostenibile e responsabile, incentivando la frequentazione della montagna in modo rispettoso dell’ambiente. Nello stesso progetto, sono state riattrezzate molte vie di falesia.
“La nuova ferrata dà a residenti e visitatori la possibilità di vivere la montagna da una prospettiva inedita, coniugando sport, avventura e valorizzazione del territorio”, spiega Gianfranco Macrini, sindaco di Montebello di Bertona.
“La ferrata non è solo un’opera sportiva, ma di uno strumento di educazione alla montagna, che avvicina le persone al rispetto della natura e alla scoperta dei paesaggi straordinari del Gran Sasso. Con questo progetto, Montebello di Bertona diventa una porta d’ingresso privilegiata al Parco, capace di coniugare avventura, cultura e tutela ambientale” aggiunge Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
La nuova ferrata è verticale e impegnativa, ed è consigliata solo a escursionisti con adeguata preparazione fisica e attrezzatura corretta, con casco, imbrago, kit da ferrata certificato e guanti. Il giorno dell’inaugurazione sarà possibile percorrerla accompagnati da guide alpine. Chi non ha esperienza sufficiente, previ accordi, può fare lo stesso tutto l’anno.
Prima dell’inaugurazione, nella Sala Consiliare di Montebello di Bertona, la nuova opera verrà presentata dai tre sindaci interessati, dal presidente del PNGSL Tommaso Navarra, dal presidente delle guide abruzzesi Davide Di Giosaffatte, da quello del CAI regionale Francesco Sulpizio e da Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo.
Sono previsti anche gli interventi dei presidenti delle sezioni locali del CAI, e di Paolo Pace, direttore della Scuola di alpinismo Gran Sasso del CAI Abruzzo. Presenteranno la ferrata e i suoi obiettivi gli interventi di Fernando Di Fabrizio e di Gino Perini.
Il Manifesto di Penne
Alle ore 17, nell’Incubatoio della Biodiversità di Montebello di Bertona, un’altra struttura realizzata da poco dal Parco, verrà proiettato il nuovo docufilm dedicato al Monte Bertona e alla ferrata, firmato da Fernando Di Fabrizio. Alle 18.30 Camillo Zulli presenterà il progetto Terre dei Parchi, dedicato ai prodotti tradizionali del versante pescarese del Gran Sasso. Sarà l’occasione per assaggiare il pecorino di Farindola, i piccoli frutti dell’azienda Regina e i prodotti del birrificio Beertona.
Ospite della giornata, in Municipio e poi sulla ferrata, sarà Silvio “Gnaro” Mondinelli, uno dei più noti alpinisti italiani, che questa sera alle 17, nel Centro di Educazione Ambientale della Riserva di Penne, presenterà il suo docufilm “Oltre gli ottomila”.
Nella stessa serata, verrà presentata l’edizione 2025 del Manifesto di Penne, una “carta etica dell’alpinismo italiano” lanciata per la prima volta nel 1987, che invitava e invita ancora camminatori e alpinisti a “non smarrire il senso profondo della salita e del rapporto con la montagna”.
Ha spinto gli alpinisti di Penne e dintorni ad aggiornare il manifesto il rilancio del progetto di una strada panoramica da Colledara ai Prati di Tivo. “Le strade panoramiche non collegano, ma isolano i paesi e svuotano la montagna” si legge nel documento. Lanciare un progetto come questo significa “guardare al passato fallimentare dello sviluppo invasivo, con sperperi di risorse economiche pubbliche”.
Sembra francamente pretestuoso, invece, l’appello contro la ferrata di Monte Bertona lanciato nei giorni scorsi da Mountain Wilderness Abruzzo attraverso il sito aquilano Newstown.it. Non c’è dubbio, come scrive l’associazione ambientalista, che le ferrate siano “banalizzazioni dell’esperienza in montagna”, e che debbano essere limitate.
Ma le rocce del versante pescarese del Gran Sasso, affacciate sui colli, circondate dal bosco e già percorse da molti itinerari attrezzati a spit, non sono ambienti selvaggi da tutelare a ogni costo, ma permettono interventi che sul Corno Grande o sul Corno Piccolo non sarebbero ammissibili.
L’obiettivo, più che condivisibile, è di aumentare l’afflusso nella zona di visitatori appassionati di roccia e sentieri, e di portare un po’ di reddito in borghi dove lo spopolamento, da decenni, è una prospettiva concreta.