Alpinismo

Esclusivo: nuova sfida di Kammerlander

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CAMPO TURES, Bolzano — Le seconde cime del mondo nel mirino di Hans Kammerlander. Questo il nuovo progetto del fortissimo alpinista altoatesino: non le vette più alte dei continenti, ma le seconde. Un’impresa originale e alternativa alle più note Seven Summit, per un alpinismo più esplorativo e solitario, perchè per Kammerlander "quelle ormai sono una grande moda, ci vanno davvero troppe persone".

"E’ un bel progetto, le seconde cime più alte dei continenti…un’impresa che dovrei cominciare ad aprile e che vorrei concludere in due anni". Sta per ripartire alla volte delle alte montagne del mondo Hans Kammerlander, l’alpinista altoatesino, che ha scalato 13 ottomila. Tutti gli ottomila della terra per quel che lo riguarda, visto che al Manaslu, il colosso nepalese di 8.156 metri, quattordicesimo che gli manca, lui non vuole tornare.
 
"Su quella montagna non torno – ha raccontato Kammerlander -. Non ne vale la pena. Lì ho perso due cari amici nel ’91, un’esperienza terribile, ed oltretutto quella vetta non è neanche entusiasmante. Ci sono altre cime più belle al mondo da scalare". Per l’appunto le seconde più alte di ogni continente.
 
"Non mi piace l’idea di andare su montagne come il Kilimanjaro o il McKinley, o le altre Seven Summit – continua l’alpinista -. Ci trovi centinaia di persone, sono ormai una grande moda, senza contare che sono progetti da ricchi. Per i giovani per esempio sono mete impossibili, richiedono dei finanziamenti enormi".
 
"Le seconde cime sono spesso più belle, oltre che più dure – ha detto il fuoriclasse di Campo Tures -. Il K2 è la seconda vetta del mondo e dell’Asia, ed è una montagna difficilissima oltre che bellissima".
 
Kammerlander dovrebbe partire per il suo primo obiettivo il prossimo aprile. Non è ancora certo, ma molto probabilmente la meta sarà il Mount Logan, una montagna alta 5.956 metri in Alaska, da cui l’altoatesino vorrebbe scendere con gli sci.
 
Scalerà poi l’Ojos del Salado, il monte di 6.893 metri tra Cile e Argentina, il Gora Dykh Tau, la vetta di 5.202 metri in Russia, il Mount Kenya in Africa, alto 5.199 metri. Infine il Mount Tyree in Antartide, di 4.852 metri e il Punck Trikora, di 4.730 metri, in Indonesia. L’ordine delle spedizioni non è ancora stato stabilito in via definitiva ma il programma generale è di concluderle tutte nel giro di due anni.
 
 
 
Valentina d’Angella

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