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Ghiacciai dell’Alaska. 50 anni di evoluzione raccontati in un timelapse

Uno spettacolare timelapse, creato a partire dalle immagini satellitari raccolte nell’arco di 50 anni dal programma Landsat coordinato da NASA e USGS, ci mostra dallo spazio come stanno mutando i ghiacciai dell’Alaska e dello Yukon.

Scatti raccolti tra il 1972 e il 2019 e riuniti in un video, con timelapse di 6 secondi per ghiacciaio, dal glaciologo Mark Fahnestock della University of Alaska Fairbanks. “Abbiamo ora questa lunga, dettagliata registrazione che ci consente di vedere cosa è successo in Alaska”, ha dichiarato Fahnestock – .“Quando realizzi simili video, ti rendi conto di quanto siano dinamici questi sistemi e quanto instabile sia il ghiaccio”.

Il timelapse è stato mostrato, insieme anche a scatti satellitari similari dei ghiacciai della Groenlandia e dell’Antartide, durante una conferenza stampa svoltasi lo scorso 9 dicembre in occasione del meeting annuale della American Geophysical Union a San Francisco. Come spiegato dagli scienziati, i ghiacciai della Groenlandia hanno mostrato una accelerazione dell’arretramento del fronte glaciale particolarmente intensa tra 2000 e 2005. Così come la formazione di laghetti a quote anche elevate, che determinano un incremento ancor maggiore dello scioglimento dei ghiacci.

I ghiacci antartici mostrano invece laghi nascosti sotto la superficie nevosa che, rimanendo liquidi anche nella stagione invernale, possono destabilizzare i ghiacci, accelerandone lo scioglimento.

50 anni di evoluzione dei ghiacciai in Alaska

Le immagini del timelapse mostrano chiaramente cosa stia accadendo alle superfici ghiacciate dell’Alaska sotto l’effetto del surriscaldamento globale. Si notano laghi di neoformazione e detriti che degradano verso il mare.

Preoccupante è soprattutto lo stato di salute del Columbia Glacier, che nel lontano 1972 era ancora stabile. Il suo fronte ha iniziato ad arretrare nella metà degli anni Ottanta. A confronto, l’Hubbard Glacier è avanzato di 5 km in 48 anni. Ma nell’immagine finale del video di Fahnestock si nota una ampia rientranza, dove è ben evidente che il ghiaccio si sia spezzato.

Un primo segno di sofferenza in 50 anni di monitoraggio. Simili segni sono risultati evidenti sulla superficie del Columbia glacier prima dell’inizio dell’arretramento. Il destino dell’Hubbard sembrerebbe essere dunque segnato parimenti.

 

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