
“Nessuno dei protagonisti di questa storia avrebbe usato per sé la parola eroe. Eppure lo erano, tutti”. Uno è Bill Tilman, celebre esploratore inglese, che attorno alla mezzanotte del 31 agosto 1944, viene paracadutato dagli Alleati sulle Dolomiti Bellunesi con due milioni di lire in tasca per finanziare la guerriglia. L’altro è Bruno, comandante della brigata partigiana “Gramsci”.
Solo in apparenza molto lontani, vivono una vicenda eccezionale che oggi torna a vivere grazie a questo libro, che nasce dal taccuino di Tilman e che aveva dato spunto anche ad un monologo teatrale prodotto dal Trento Film Festival.
“Gli italiani sono bravissimi a narrare storie – scriveva Tilman nel suo taccuino – e lo fanno proprio come piace ai bambini, con dovizia di particolari e un ricco repertorio di gesti e di effetti sonori”.
Inglese imperturbabile, di poche parole, sempre con il bocchino della pipa tra i denti, Tilman sa muoversi di notte attraverso foreste, valli secondarie e sentieri nascosti. E quando, di fronte all’accerchiamento finale dei nazisti, insieme a quindici uomini trova un nascondiglio sulla parete nord
del Monte Ramezza, dove rimarranno tre giorni senza mangiare, bloccati sotto la tormenta, è l’unico che può trovare una via di uscita e portare tutti in salvo.
Una storia romantica tra le meravigliose vette delle Dolomiti, che diventano una trappola mortale, resa “perfetta” dalla neve.
Marco Albino Ferrari, scrittore e giornalista, dirige la rivista “Meridiani Montagne” che ha fondato nel 2002. Scrive per “La Stampa” ed è autore di numerosi libri tra cui Frêney 1961, (Vivalda, 1996), Il vuoto alle spalle (Corbaccio 2000), In viaggio sulle Alpi (Einaudi, 2009), La sposa dell’aria (Feltrinelli, 2010), Alpi segrete (Laterza, 2011), La via del lupo (Laterza, 2012), Le prime albe del mondo (Laterza, 2012), Montecristo (Laterza, 2015).