
È una decisione importante – si tratterà dell’impianto di questo tipo più elevato della Regione – che segue una tremenda stagione invernale per la Pejo 3000, con precipitazioni scarsissime, tanto che la funivia da Tarlenta a Crozi Taviela è entrata in funzione solo a febbraio, per due giorni; per non parlare della pista della Val della Mite, aperta solo a marzo.
Una disgrazia, in termini ambientali e turistici: il gruppo del Cevedale è impraticabile dagli sciatori se la neve non è sufficiente; i cannoni, però, potrebbero risolvere il problema. Gli impiantisti contano di impiegare 170mila metri cubi d’acqua, da sorgenti e laghetti, che andranno a creare un fondo di circa 40 cm di neve artificiale da utilizzare come base per quella naturale.
Oltre al nuovo impianto, è prevista la realizzazione di una nuova struttura nei pressi del rifugio Mantova; lo scavo per le condotte d’innevamento ospiterà, quindi, anche l’acquedotto e la fognatura.