
“Da tempo tenevamo sotto osservazione un inghiottitoio, occluso da una frana “, spiega Sonia Santolin, in cui spariva il corso di un piccolo torrente, che poi riaffiorava dalla montagna. Il gruppo ha raggiunto la cavità seguendo l’acqua, passando per alcuni pozzi verticali, e si è trovato di fronte un’immensa sala, alta 20 m e larga 40, dalla quale partivano altre diramazioni. “Evidentemente, dopo l’inverno si è aperto un altro passaggio un po’ più a valle” aggiunge l’esperto Claudio Catellani.
Lunghezza e profondità sono ancora delle incognite, ma si stima un percorso sotterraneo di circa 2 km per un dislivello di 110 m.
Per adesso, comunque, la grotta resta appannaggio degli studiosi e del personale attrezzato.