
La ricerca evidenzia però che “i farmaci utilizzati sembrano destinati principalmente ad alleviare i sintomi legati al mal di montagna, ma non rappresenterebbero un comportamento di doping”, sebbene l’utilizzo preventivo di questi “può essere visto come ‘doping’ in quanto possono migliorare le prestazioni ad alta quota”.
Lo studio mette in evidenza come l’utilizzo elevato di sonniferi, soprattutto in combinazione ad altri farmaci, senza una conoscenza delle potenziali interazioni e degli effetti collaterali, potrebbe compromettere la sicurezza scalatori alterandone la vigilanza.
La ricerca “Drug use on Mont Blanc: a study using automated urine collection”, pubblicata sulla rivista scientifica Plos One, è stata condotta dall’Ecole nationale de ski et d’alpinisme (Ensa) di Chamonix, in collaborazione con i laboratori dell’università di Grenoble.
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