KATHMANDU, Nepal — Passo avanti della scienza nel campo del monitoraggio dell’effetto serra. Da alcuni giorni, infatti, i ricercatori che operano nell’ambito dei progetti della World Meteorological Organization hanno a disposizione nuovi dati sullo strato di ozono nell’atmosfera dell’Himalaya e dell’Asia Centrale, rilevati in un luogo chiave per gli studi climatici: la stazione di monitoraggio atmosferico "Nepal Climate Observatory Pyramid", installata a 5.079 metri presso il Laboratorio-Osservatorio Internazionale Piramide, in Nepal.
La stazione Nepal Climate Observatory-Pyramid, che rileva informazioni sull’atmosfera in modo continuativo e con cadenza oraria, è stata inserita un anno fa nel network internazionale del Gaw, che raccoglie in un unico sistema informativo tutti gli osservatori della rete: sono elencati nel database Gawasis (vedi la scheda della stazione Everest Pyramid) con l’indicazione di tutti i parametri rilevati da ogni stazione, che confluiscono poi in diversi progetti specifici del Gaw.
I dati relativi alla concentrazione di ozono rilevati dalla stazione Everest Pyramid sono i primi ad essere stati inseriti nei flussi di dati gestiti dal Gaw, precisamente nell’area dedicata allo studio dell’effetto serra: il World Data Centre for Greenhouse Gases. (I dati possono essere consultati a questo link). Gradualmente, il Gaw acquisirà anche le rilevazioni riguardanti gli aerosol e gli altri parametri monitorati costantemente dalla stazione.
I dati della stazione Everest Pyramid, che fa parte della rete Share e del progetto Abc di Unep, risultano di particolare importanza per gli studi sull’effetto serra perchè si trovano in un luogo chiave per la comprensione del clima, soprattutto per la quota a cui vengono rilevati, che li rende meno soggetti ad effetti locali o regionali prodotti da sorgenti inquinanti.