
[:it]KATHMANDU, Nepal – Nel 2015 gli arrivi turistici sono diminuiti complessivamente del 30%, principalmente a causa del terremoto, delle agitazioni nella zona del Terai e del blocco economico indiano. Il numero però degli escursionisti è diminuito solo del 6,05% rispetto all’anno precedente.
Anzi, i dati forniti dal Nepal Tourism Board (NTB), che ha la competenza per il rilascio dei permessi TIMS (Trekking Information Management System) per i viaggiatori individuali, indicano che il numero di turisti singoli, che ha scelto il Nepal per il proprio trekking, è salito dell’1,87% nel 2015.
Deepak Raj Joshi, Presidente del NTB, ha detto: “Crediamo che questo possa essere la base per la rinascita del turismo nei giorni a venire. Questo dimostra che gli amanti dell’avventura non sono disturbati da tali imprevisti”, aggiungendo che le diverse campagne di sostegno nate dopo il terremoto, tra le altre “Visit Nepal to Help Nepal” e “NepalWOW”, hanno aiutato molto per far tornare il turismo nel Paese.
Quello che emerge è una netta differenza tra i numeri che riguardano i viaggiatori individuali e quelli che si riferiscono invece ai gruppi organizzati. Per Chandra Prasad Rijal, presidente del TAAN, questo dipende dal fatto che i turisti individuali prendono le decisioni relative al proprio viaggio da soli e sono più propensi al rischio, mentre coloro che viaggiano in gruppo preferiscono avere tutto pianificato, cosicché i programmi e le decisioni vengono lasciati alle agenzie (sicuramente più prudenti verso i loro clienti per ragioni economiche ed assicurative). “Tuttavia il calo del numero di escursionisti è molto marginale. Questo dimostra che il turismo è già sulla via del recupero e possiamo sperare in un 2016 con migliori prospettive”, ha aggiunto Rijal.
Nel 2015 la regione preferita dagli escursionisti è stata quella dell’Annapurna (63,4%), seconda la regione dell’Everest (27.74%), seguita dalla regione del Langtang (7,84%).
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