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Il Cai perde 3500 soci: così la crisi tocca anche la montagna

MILANO — Un socio su 100 non ha rinnovato l’iscrizione al Cai. E’ negativo, per il secondo anno consecutivo, il bilancio soci del Club alpino italiano che nel 2012 ha perso ben 3.553 iscritti. Le ragioni del mancato rinnovo sono spesso economiche: quei 40-70 euro a testa, in alcuni bilanci familiari possono anche fare la differenza. “Comprendiamo le famiglie italiane in questo periodo di crisi – ha detto Andreina Maggiore, direttore generale del Cai – ma in occasione del 150° anniversario, invitiamo i nostri soci a rinnovare la fiducia nel sodalizio”.

“Un po’ ce lo aspettavamo – commenta il direttore del CAI Andreina Maggiore -. Era qualche anno che non registravamo una crescita ed era innegabile che la situazione economica nazionale avrebbe avuto dei risvolti anche sui soci del Cai, quindi una leggera perdita come questa era prevedibile. Certo non ci fa piacere ma comprendiamo che le famiglie italiane utilizzino le proprie risorse per cose più necessarie”.

A dicembre 2011 i Soci del Cai erano 319.467. Secondo i dati che ci ha fornito il direttore del Cai, nel 2012 i soci sono diminuiti, rispetto al 2011, di 3.553 unità pari a – 1,11% e la perdita ha riguardato tutte le categorie. Le categorie Soci ordinari (dai 18 anni in poi) e Soci familiari hanno perso entrambe circa l’1 % mentre la categoria Soci giovani (sino a 17 anni) perde l’1,5%.

La perdita netta di soci del Cai, che ha interrotto un trend di crescita in atto dal 2006, era iniziata due anni fa. Nel 2011 avevano rinunciato all’iscrizione, 854 soci ordinari, ma la perdita per fortuna era stata parzialmente compensata da 799 nuovi soci giovani. Il presidente generale Umberto Martini, durante il congresso nazionale del Cai dello scorso anno a Porretta Terme, aveva attribuito il momento negativo alla “crisi in cui versa l’economia del Paese, che in un primo tempo sembrava avere indirettamente favorito le iscrizioni nel presupposto che la montagna consente occasioni di svago alla portata di tutte le tasche”.

Proprio in vista della crisi, il Cai aveva preso delle misure atte ad andare incontro ai soci. “Già da qualche anno abbiamo ritenuto di non incrementare la quota associativa – spiega la Maggiore – per una sensibilità nei confronti dei nostri associati. Le quote associative variano da sezione a sezione, si va da circa 40 euro a circa 70 euro. Parte del ricavato va al Cai centrale, parte invece rimane alla sezione per le iniziative sul territorio. I soci hanno diritto a ricevere al nostro mensile Montagne 360°, mentre Lo Scarpone dal 2011 è online e fruibile da tutti. Poi c’è l’assicurazione, che è una fetta importante delle risorse, e infine ci sono gli sconti nei rifugi”.

L’assicurazione Cai, che spinge notoriamente molta gente ad iscriversi, vale in tutta Europa e copre i costi di soccorso e ricovero in caso di incidente per tutti i soci anche in attività personale. Esiste anche un indennizzo per gli infortuni ma vale solo quando il socio è in attività per la propria sezione.

“Io ritengo che la maggior parte dei soci si iscrivano perchè condividano i valori dell’associazione – dice il direttore del Cai -, e non perchè pensano solo ad usufruire di servizi. Nel 2013, anno del 150° di fondazione del Cai, invitiamo pertanto i soci a continuare a sostenere l’associazione. Quest’anno abbiamo molte manifestazioni rivolte alla collettività e mi sembra il momento giusto per fare tutti uno sforzo e continuare a sostenere il Club Alpino Italiano”.

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