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Torre Egger, colpo di scena: Della Bordella cambia nome alla via

Della Bordella-Schiera_Ovest della Torre Egger
Della Bordella-Schiera_Ovest della Torre Egger (Photo ragnilecco,com)

(Updated 10/03) EL CHALTEN, Patagonia — Notti Magiche. Si chiama così, ora, la nuova via dei Ragni alla Torre Egger, e non “Die another Day” come per tre anni era stato chiamata durante il tentativo. Lo ha deciso Matteo Della Bordella insieme a Luca Schiera, che negli ultimi tiri della salita, hanno variato la linea originaria. Della Bordella ha reso pubblico in questi giorni il racconto della salita, avvenuta purtroppo senza Matteo Bernasconi, che con lui aveva condiviso 3 spedizioni e tante ore di paziente lavoro in parete sul tentativo che avevano battezzato “Die another day”, arrivando lo scorso anno fino a tre tiri dalla vetta. Ma Della Bordella chiarisce:  “Notti Magiche non è un cambio nome, ma il nome della via che abbiamo seguito io e Luca. Die another day resta il nome della linea seguita da me e Berna. 2 linee, due nomi. La fine di Die another day è ancora da fare”.

La vetta della Torre Egger è stata raggiunta da della Bordella e Schiera sabato 2 marzo, dopo tre giorni di salita e due bivacchi in parete. Il successo è stato frutto di un fuori programma: i due alpinisti avevano deciso di fare questo tentativo prolungando la spedizione oltre il termine fissato per il 23 febbraio, data in cui Bernasconi aveva dovuto rientrare in Italia per impegni di lavoro, e nonostante previsioni meteo incerte. “La decisione di provare a fare un’ultimo tentativo alla Egger è stata combattuta e incerta fino all’ultimo” scrive Della Bordella nell’ampio racconto pubblicato sul sito dei Ragni di Lecco. Poi si apre una finestra di bel tempo. “Giovedì 28 Febbraio Luca ed io partiamo dal filo rosso in direzione della Egger – dice l’alpinista -. La tattica è sulla carta semplice e lineare: io salirò da capocordata, conoscendo la via dai tentativi precedenti, Luca mi seguirà con le jumar”.

La salita avviene per alcuni tratti sulle corde fisse già installate lo scorso anno, che in alcuni casi hanno riservato brutte sorprese come sul diedro, dove la calza si rompe e Della Bordella fa uno scivolone di qualche metro. Ma per fortuna, nulla di grave succede, e la salita prosegue. Quando i due giungono nei pressi del punto in cui della Bordella e Bernasconi erano arrivati lo scorso anno, cioè a tre tiri dall’uscita della via nuova sul Colle, Della Bordella decide di variare la linea e, da quanto si intuisce, qui nasce il nuovo nome della via. “Sugli ultimi 4 tiri aperti l’anno scorso il vento ha completamente ridotto a brandelli le corde che avevamo lasciato – scrive Della Bordella -. Arrampico i primi due, ma poi la luce inizia a calare e noi dobbiamo trovare un posto dove passare la notte. Non sapendo bene cosa fare vedo un punto di parete di circa 2 metri per 3 leggermente appoggiato, o meglio, inclinato a circa 40° direi. (…) non abbiamo altra scelta: o scendiamo di 300-400 metri oppure passiamo la notte qui. “Notti Magiche” dice Luca Battezziamo questa placca l’Hotel Egger”.

“Il giorno successivo la temperatura è piuttosto rigida, ed ulteriormente abbassata dal vento – prosegue l’alpinista -. Guardo il colle alla mia sinistra e vedo, come avevo già notato, che è nettamente più pulito dell’anno scorso; in più davanti a me parte una fessura diagonale che va in direzione appunto del colle. L’anno precedente io e Berna avevamo scartato l’opzione di uscire da questa parte per via di grandi macchie di neve pensili al colle…macchie che quest’anno si sono ridotte in modo esponenzionale! Urlo quindi a Luca: “cambio linea!” e seguo la fessura verso sinistra”.

Sull’ultimo tiro strapiombante, prima di uscire sul colle tra Punta Herron e Torre Egger, Della Bordella sfodera il suo talento sale perfino in libera. I due bivaccano poi sopra il Colle e il giorno successivo salgono in vetta lungo la via Huber-Snarf. “In realtà una volta giunti al colle avevamo anche valutato la possibilità di aprire una linea indipendente fino in cima – dice Della Bordella -, ma ci siamo subito accorti che la cosa mancava di logica e sarebbe stata una forzatura. “Sono le 11.20 di sabato 2 marzo quando io e Luca Schiera mettiamo i piedi sulla cima della Torre Egger. Siamo i primi ad essere arrivati fino a qui salendo dalla parete Ovest. E’ il momento che avevo tanto sognato e desiderato per 3 lunghi anni”.

Notti magiche: tracciato via_– (Photo courtesy M. Della Bordella)

In discesa, i due effettuano un’altra “notte magica” in bivacco, dopo una grossa scarica dall’alto che li investe per fortuna soltanto con un “grande boato”. Recuperano quesi tutte le corde fisse, tranne due che restano incastrate, e rientrano a valle. Qui comunicano la decisione di cambiare il nome alla via che per tre anni è stata chiamata “Die Another day”. “Decidiamo insieme di chiamare la via “Notti Magiche” – scrive Della Bordella -, un nome che ricorda gli scomodi bivacchi in parete, ma che al tempo stesso ricorda la magia di queste notti patagoniche. Il nuovo nome della via deriva dal cambio della linea di salita effettuato quest’anno: “Die another day” resterà il nome della variante da terminare secondo la linea seguita da me e Matteo Bernasconi l’anno passato, ma si tratta appunto di una vera propria linea indipendente per 4 tiri”.

La stragrande maggioranza dei tiri era comunque stata aperta negli inverni 2010-2011 e 2011-2012 da Matteo Della Bordella e Matteo Bernasconi, e la decisione di cambiare nome appare forse un po’strana. Nel mondo dell’alpinismo i pareri discordano. Certo, chi finisce la via ha diritto di chiamarla come vuole, e forse si tratta solo di una questione di “eleganza”. Ma tant’è.

“Questa è stata la salita che sicuramente mi ha dato maggiore soddisfazione da quando scalo – dice Della Bordella -. Con Luca Schiera è stata un’intesa perfetta. L’unico mio rammarico è non aver avuto Matteo Bernasconi in cima al nostro fianco, sicuramente una buona parte del merito di questa salita è suo; e dopo tutto quello che ci è capitato insieme gli anni passati e il rapporto che si è creato, sia io che lui ci avremmo tenuto tantissimo a raggiungere la vetta della Egger insieme”.

Della Bordella non è l’unico, però, a rammaricarsi. “Mentre scrivo queste poche righe non posso negare di avere le lacrime agli occhi – scrive questa mattina Matteo Bernasconi sul suo blog -. E’ vero, è solo una montagna, ma … Posso solo dire che avrei voluto esserci anch’io con loro, era un progetto iniziato nel 2010 e per tre anni ho inseguito questo sogno, quest’ anno ho passato 35 giorni in Patagonia per raggiungere il mio obiettivo, poi impegni personali mi hanno fatto tornare a casa, scelte sbagliate? non lo so. Il tempo guarisce. E questa sensazione di tristezza per un “sogno” che non si realizzerà mai, almeno per me, passerà. Die another day questa è la mia avventura alla Torre Egger e cosi voglio ricordarla”.

In ogni caso, i dati della via ufficializzati sul sito dei Ragni sono i seguenti:

“Notti Magiche”
M. Della Bordella & M. Bernasconi (2010-2011 & 2011-2012)fino a 30 metri dal Colle Lux
M. Della Bordella & L. Schiera (28-2/ 1,2,3-3-2013)fino in cima alla Torre Egger
1000m (30 L) 7a, A2, WI 4
Prima salita della Torre Egger dalla parete Ovest

 

Links: www.ragnilecco.com, www.matteobernasconi.com

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