PESCASSEROLI, L’Aquila — Sono 12 gli esemplari di lupo appenninico ritrovati morti nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dall’inizio dell’anno. Le analisi sulle carcasse non sono ancora terminate, ma per ora è certo che tre animali sono stati uccisi da colpi d’arma da fuoco e due sono stati avvelenati. Il pericolo più grave deriverebbe però dal cimurro, una malattia infettiva contagiosa e spesso letale, riscontrato in ben 8 animali.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha emesso oggi un comunicato stampa allarmante per quanto riguarda la situazione della fauna protetta all’interno della riserva. Nel periodo dal 5 gennaio al 26 febbraio sono state infatti rinvenute le carcasse di 12 lupi della specie appenninica.
Nel cuore del parco sono due gli esemplari ritrovati morti: uno a Civitella Alfena è stato ucciso con colpi d’arma da fuoco e per il secondo, trovato a Barrea, l’Ente sospetta la stessa sorte. Nella Zona di Protezione Esterna, denominata anche Area Contigua, sono ben 6 i lupi morti: 2 sul versante laziale sono rimasti vittima dei fucili, mentre gli altri 4 sono risultati positivi al cimurro, 2 dei quali avevano inoltre tracce di carbammato nell’organismo, ovvero di veleno.
Nelle aree limitrofe del parco sono stati ritrovati 4 lupi morti, per due è già noto il decesso a causa del cimurro, mentre per gli altri si attendono i risultati delle analisi. Per la prossima settimana è previsto un incontro tra Aziende Sanitarie Locali, Regione Abruzzo e Parchi per valutare la situazione, in particolare i bocconi avvelenati e il pericolo del cimurro che mette a rischio molti animali, tra cui l’orso marsicano.