Il caos all’interno della stazione Grigne era stato scatenato circa un mese fa dalle improvvise dimissioni di otto volontari (Riccardo Riva, Christian Meretto, Valerio Corti, Marco Madama, Vasco Lanfranconi, Giulio Rompani, Mario Barelli e Marco Clozza) motivate con “il perdurare di continue prevaricazioni di regole statutarie, leggi sul volontariato e nuove convenzioni da parte della catena di comando” e dalle dimissioni (respinte) del vice-delegato Alessandro Spada.
A seguire si sono dimessi anche il capo Stazione Giacomo Arrigoni e il vice Ulderico Mazzoleni a cui era stata affidata la reggenza della stazione. Mazzoleni, andandosene, aveva rilasciato dichiarazioni al vetriolo al sito Lecconotizie.com, lamentando fra le altre cose l’utilizzo “vergognoso” dell’elicottero che “viene richiesto per gente che si è semplicemente slogata una caviglia”, e l’esiguo numero di istruttori a fronte di 250 volontari che provoca “tempi lunghi nell’addestramento delle persone e una divisione tra pochi degli introiti derivanti da questa attività”.
La bufera politica e mediatica che ha travolto la stazione Grigne nelle scorse settimane si è conclusa ieri con il cambio al vertice. Rocchi era l’unico candidato per la carica di capostazione ed è stato eletto con 28 voti su 32. Panzeri, istruttore regionale, è stato eletto come vice con 23 voti, battendo il collega Giuseppe Orlandi detto “Calumer”, storico volontario Cnsas del lecchese.
“Baldracco e Beltrami, con la loro presenza, hanno dimostrato che la stazione Grigne sta a cuore a tutti – ha dichiarato il delegato Beltrami a Lecconotizie.com – e hanno voluto essere garanti del corretto svolgimento della fase elettiva. I volontari hanno espresso la volontà di lavorare in modo costruttivo e ci sono tutti i presupposti perchè si possa tornare a un clima di serenità, fermo restando che a livello operativo non ci sono comunque mai stati problemi. Ora la voglia e la volontà di tutti è quella di voltare pagina e lasciarsi tutto il resto alle spalle”.
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