Montagna.TV

Valanga travolge cordate sulla Nord dell’Ortles: 2 morti

Nord dell'Ortles (Photo bg.gebirgsverein.at)
Nord dell'Ortles (Photo bg.gebirgsverein.at)

BOLZANO — Aveva un fronte di sessanta metri e una lunghezza di duecento l’enorme valanga che domenica ha spazzato la parete nord dell’Ortles, travolgendo 4 alpinisti in salita. Due le vittime: un italiano e uno spagnolo entrambi di 40 anni, estratti senza vita dai soccorsi giunti ai piedi della parete poco dopo la tragedia.

Secondo le prime ricostruzioni, la valanga sarebbe stata originata, in realtà, dal crollo di un seracco che incombeva sulla parete Nord dell’ortles, celebre scivolo di roccia e ghiaccio sopra l’abitato di Solda. Erano circa le 8 di ieri mattina. Sulla via, in quel momento, erano impegnate ben 8 cordate, ma soltanto due si sono trovate sulla traiettoria della valanga.

Le cordate erano salite dal rifugio Tabaretta, tradizionale punto di partenza per la Nord, che sorge a 2556 metri sul dosso Marlet. Secondo le prime ricostruzioni, la massa di neve le ha travolte quando si trovavano a circa 2800 metri di quota.

A chiamare i soccorsi è stato proprio uno dei travolti: l’escursionista tedesco, che saliva insieme allo spagnolo. Si è miracolosamente tenuto a galla ed è riuscito a liberarsi da solo, una volta conclusa la folle corsa della valanga. Sul posto sono giunti gli uomini del soccorso alpino, carabinieri e vigili del fuoco, che in pochi minuti sono riusciti ad estrarre la donna dalla neve. Viva, anche se in condizioni piuttosto gravi.

Nulla da fare, invece, per l’italiano, residente in Svizzera, e lo spagnolo: seppelliti sotto una profonda coltre di neve, quando sono stati ritrovati erano ormai senza vita. I due tedeschi, invece, sono stati trasferiti in ospedale con gli elicotteri del 118 e dell’Aiut Alpin Dolomites.

La Nord dell’Ortles (3905 metri) è una delle vie più rischiose delle Alpi, temuta soprattutto per le frequenti scariche di rocce e ghiaccio. Sul sentiero che porta all’attacco della via sorge un’inquietante memorial con le foto di decine di alpinisti che vi hanno perso la vita.

 

 

Exit mobile version