ISLAMABAD, Pakistan — “Hanno vinto gli elementi naturali, la natura, l’inverno. Ha vinto insomma il più forte. Noi torniamo a casa prima che qualcuno si faccia male o che qua succeda il finimondo”. Con queste parole Simone Moro annuncia la fine dell’avventura al Nanga Parbat. I due campioni degli ottomila in invernale, che nel 2009 hanno conquistato la prima salita della stagione fredda al Makalu e nel 2011 al Gasherbrum II, questa volta hanno dovuto rinunciare a tentare la vetta dell’ottomila pakistano. Le pessime previsioni meteorologiche per i prossimi 15 giorni infatti, hanno spento le ultime speranze di poter compiere la salita.
La decisione era nell’aria, ma è stata presa in seguito alle ultime pessime notizie che Simone Moro e Denis Urubko hanno ricevuto da Karl Gabl, il meteorologo di Innsbruck che li ha seguiti nel corso della spedizione. Per tutta la settimana prossima infatti, ha anninciato forti nevicate e maltempo.
“Le previsioni di Karl Gabl non danno scampo e lui non sbaglia – dice Moro -. Rimane la consapevolezza di aver individuato e salito parzialmente una via che varrebbe proprio tanto la pena salire, anche d’estate. E’ uno splendore il Diama Glacier e prima o poi anche il Nanga verrà salito d’inverno. I giochi sono aperti da 25 anni e ora anche il Karakorum ed il Nanga non sono più impossibili d’inverno. Penso che si possa dire che questa stagione è stata un pò folle in tutto il mondo, dall’Italia a qui. Vogliamo augurare all’ultimo team che è in Karakorum al G1 di andare in cima. Loro hanno tempo fino al 21 di marzo e sono sicuro che ce la faranno. L’attesa prolungata spesso premia. non non possiamo stare più di due settimane. Loro sono forti ed esperti. Hanno le carte in regola”.
Moro e Urubko si trovano ora nel pieno del maltempo e quindi saranno costretti ad attendere qualche giorno affinché i portatori possano raggiungerli e insieme iniziare il rientro. E’ prevista tra una settimana una finestra di tempo più clemente, della durata di due giorni, che dovrebbe consentire al team di compiere la discesa.
La spedizione aveva preso il via 51 giorni fa, il 26 dicembre 2011 e il team aveva raggiunto il Campo Base (4.200metri) il 3 gennaio 2012. Nel corso dell’ultimo mese, Moro e Urubko avevano installato tre campi, fino a raggiungere quota 6.600 metri. Tuttavia, dal 27 gennaio, i due alpinisti sono rimasti bloccati al campo base a causa di intense e ininterrotte nevicate.
Info:www.thenorthfacejournal.com
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