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Nanga: Moro e Urubko fermati dal maltempo, rimandato il tentativo di vetta

In discesa con le racchette da neve verso Kutgully (foto Matteo Zanga)
In discesa con le racchette da neve verso Kutgully (foto Matteo Zanga)

ISLAMABAD, Pakistan — Sarebbero dovuti partire ieri per il tentativo di vetta Simone Moro e Denis Urubko, ma il meteo non è stato dalla loro parte e li ha costretti a rimandare. I due alpinisti infatti, impegnati da ormai più di un mese nella spedizione al Nanga Parbat, dove vorrebbero compiere la prima salita invernale della storia, hanno chiesto il via libera all’esperto meteorologo dell’Himalaya, l’austriaco Karl Gabl, il quale ha preannunciato una nuova perturbazione sulla montagna proprio per i prossimi giorni.

“Karl Gabl non sbaglia MAI – scriveva ieri infatti, Moro sul blog della spedizione -. La giornata di oggi come previsto, è iniziata col sole e noi ne abbiamo approfittato per fare un po’ di allenamento. Una camminata di circa 4 ore tra andata e ritorno, scendendo fino alle case di Kutgully usando le racchette da neve e preparando una bella traccia per i portatori che domani arriveranno qua. Ci porteranno viveri e altro carburante per il generatore, in modo che saremo autonomi anche per questo mese….Nella camminata di ritorno da Kutgully il cielo si è velato e ora mentre scrivo è tutto coperto. Mi sa che da domani inizieranno lievi nevicate e poi più copiose proprio come predetto dal guru di Innsbruck”.

E del resto mai come su questa montagna occorre avere più giorni di tempo buono per tentare la vetta, dal momento che, in base ai piani dell’alpinista bergamasco, saranno necessari 5 giorni per salire e 2 per scendere dalla cima. Il percorso infatti è molto lungo, di oltre 4000 metri: ovvero dai 4230 metri del campo base agli 8125 metri della cima.

Le previsioni di Gabl sono arrivate il 31 gennaio: “ci saranno solo due giorni di meteo accettabile  – scriveva Moro riferendosi alla settimana in corso -, e poi nevicate e venti fino a 140 km orari a 8000 metri…”. Partenza rimandata insomma, la prima invernale al Nanga Parbat per ora dovrà attendere.

 

Info: Simonemoro.gazzetta.it

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