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Lizzola commossa e invasa per i funerali di Mario Merelli

Lizzola, funerali di Mario Merelli
Lizzola, funerali di Mario Merelli

LIZZOLA, Bergamo — “Le persone vere le riconosci nel modo in cui ti offrono una tazza di tè. Mario era una di quelle, e non lo diciamo perchè se n’è andato. Perchè era così”. Queste le parole con cui il celebrante ha voluto ricordare Mario Merelli durante la breve, ma commossa omelia dei suoi funerali, che oggi pomeriggio hanno visto riversarsi a Lizzola centinaia e centinaia di persone.

Dalla famiglia di Merelli ai compagni di spedizione, dagli amici ai compaesani, tutti hanno voluto porgere l’ultimo saluto a Merelli nel paesino dell’alta Val Seriana dove l’alpinista era nato e cresciuto. L’immenso e silenzioso corteo, partito dal meublè Camoscio alle 14.30, ha seguito la salma fino alla chiesa parrocchiale. A portare la bara, i familiari e gli amici di una vita e di tante spedizioni Agostino da Polenza e Marco Zaffaroni.  Accanto a loro i familiari, gli amici e le autorità, i gruppi alpinistici e sportivi con i loro gagliardetti, tutti commossi e ancora increduli di fronte alla tragedia che ha strappato Merelli alla vita nei giorni scorsi sul Pizzo Scais.

Toccante la cerimonia tenuta nella chiesetta che due anni fa lo aveva visto sposare Mireia in una bellissima giornata d’inverno. Oggi invece gli ha portato l’ultimo saluto, traboccante di gente, con il coro alpino e le nenie nepalesi a rimandare le menti ai passi sicuri e felici di Merelli nelle valli himalayane che oramai erano parte della sua vita. A chiudere la cerimonia, una significativa “Io vagabondo” dei Nomadi che ha accompagnato la salma verso il piazzale del cimitero dove la folla si è schiusa in un applauso scrosciante, prima di lasciare l’alpinista e i suoi familiari alla tumulazione in privato.

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