Moto in montagna, il sindaco di Albino: c'è ancora molto da fare
ALBINO, Bergamo — Regolamento per i sentieri di montagna in work in progress, segnaletica in arrivo, aree deputate al motocross al momento assenti e problema del transito dei motori di fatto non risolto. Sulla spinosa questione che sta tenendo banco da alcuni giorni, relativamente alla circolazione dei veicoli sulle mulattiere di montagna, abbiamo voluto sentire l’opinione del sindaco di uno dei Comuni più importanti delle Orobie bergamasche. Ecco l’intervista al sindaco di Albino, l’Architetto Luca Carrara.
In riferimento al Regolamento richiesto dalla Delibera della Giunta Regionale dell’agosto 2003, con il quale i Comuni venivano chiamati a classificare la viabilità e ad elencare “i tracciati di interesse agro-silvo-pastorale”, il Comune di Albino ha mai sitlato il regolamento?
Il regolamento è in corso di predisposizione. Siamo in ritardo perché abbiamo dovuto mappare tutti i sentieri e certificarne l’effettiva proprietà, distinguendo tra quelli privati e quelli pubblici. Una volta finita questa mappatura stiamo regolamentandoli, quindi a breve dovremmo mettere anche la segnaletica, almeno su alcuni, dove sarà assolutamente vietato il passaggio ai mezzi a motore.
Secondo il Corpo Forestale dello Stato pochi Comuni hanno finora redatto il Regolamento. Un peccato, oltre che un problema, perché probabilmente un Regolamento chiaro sarebbe utile ai fini della vigilanza…
Che hanno ragione. Siamo assolutamente in ritardo, purtroppo però la mappatura era un lavoro necessario e preliminare rispetto al Regolamento.
La polizia comunale è tra gli organi deputati alla sorveglienza del territorio, e quindi alla vigilanza sul transito dei motori sui sentieri di montagna. Qunate multe elevate all’anno?
In questo momento non sono in grado di darle un numero su quante persone vengono multate per il transito dei motori su sentieri di montagna. Posso dire però che proprio recentemente sono stati sequestrate due moto per questo motivo.
Chi trasgredisce di più?
Nel nostro territorio sono più motociclisti, più raramente vediamo quad e quant’altro.
Secondo lei con una maggiore segnaletica, si potrebbe arginare il problema?
Potrebbe anche essere utile, poi però la responsabilità delle singole persone mi lascia qualche dubbio sull’effettiva efficacia del cartello. Le faccio un esempio. Qualche tempo fa in una zona importante per noi, in una piazza abbiamo messo delle nuove bacheche, ma tempo due settimane le avevano tranciate e portate via. Quelle bacheche non le abbiamo più ritrovate quindi questo è il quadro con il quale, anche dalle nostre parti, ci troviamo ad operare.
Secondo il Presidente del Parco delle Orobie bergamasche, il numero di vigilanti, sommati tra i vari enti, sarebbe anche sufficiente alla sorveglianza sui sentieri di montagna, mentre quello che realmente manca è un lavoro di coordinazione tra chi svolge la vigilanza. Lei cosa ne pensa e chi potrebbe svolgerlo?
E’ una bella domanda. Un tempo si faceva riferimento alla Comunità montana, anche se oggi questi enti sono ormai svuotati di tutti i poteri. Credo però sia importante effettivamente trovare un ente e un organismo sovracomunale che provi a dare delle linee generali, magari in questo caso potrebbero essere ancora le Comunità montane.
Rispetto al territorio di Albino sono stati segnalati, da diversi escursionisti, numerosi transiti di veicoli a motore. A voi risulta il problema?
Si assolutamente, un problema sollevato anche delle persone con cui lavoriamo per il repristino e la manutenzione dei sentieri, in quanto purtroppo in alcuni tratti il passaggio di questi motociclisti risulta particolarmente dannoso sui sentieri.
La legge prevede che vengano create delle aree dedicate appositamente alla pratica del motocross. Dalle vostre parti questo è stato fatto?
Ad Albino no. Ci piacerebbe però avviare dei rapporti con altri territori, perchè è un problema, visto che la passione per le moto dalle nostre parti c’è, ed è anche forte. E’ un’ipotesi tutta da verificare, però magari le cave dismesse dell’Italcementi potrebbero essere utilizzate a questo scopo, magari in alcuni tratti. E’ ovvio che va verificato anche rispetto al discorso dell’impatto acustico che è comunque rilevante.
La Federazione motociclisti italiani sostiene che le moto in montagna siano molto più bene accette dagli abitanti dei paesi di montagna di quanto si creda, e afferma inoltre che queste attività facciano bene al turismo. E’ così?
Se il sito è ben organizzato e la struttura è idonea allo svolgimento della attività, il motocross diventa uno sport come tanti altri e quindi in effetti non ci sono problemi. Immagino che possa avere un’attrattiva anche dal punto di vista turistico, però non si può semplicemente lasciare libero il transito delle moto in montagna, magari in presenza di pedoni, in quanto sicuramente può provocare danni. Intendo dire che se uno trova una strada sterrata larga 2 metri e mezzo, che porta magari in alto, e con una moto da trial vuole andare a fare un giro è un conto, se invece deve salire con la stessa moto da un sentiero di montagna, sistemato per lo scorrimento dell’acqua e quant’altro, è sicuramente un altro. Bisogna pensare a percorsi idonei per questi signori sulle due ruote. Il passaggio delle moto in montagna potrà sì favorire il turismo motociclistico ma al tempo stesso sfavorisce un altro tipo di turismo, quello che si fa a piedi.
Volevo sapere da quelli del cai se ora che c’è la nube radioattiva si dispongono sdraiati sui
sentieri per fare scudo coi loro corpi alle radiazioni che rovinano i sentieri o se fanno finta di
niente perchè è più facile prendersela con le moto, ne vedi passare 1 paio e se non si spostano gli
tiri dei sassi o se magari protesteranno contro Fukushima o la sepco che con i loro radionuclidi gli
rovinano la microflora e la microfauna per milioni di anni o se per comodo se la continueranno a
prendere con le moto che gli smuovono qualche sassolino?
Rispondete in tanti di quelli del cai.
appena vediamo una motocicletta a fissione nucleare ce ne occuperemo, per il momento siamo impegnati a insonorizzare gli anelli di Urano e a contare le salacche delle molucche.
Pietro, hai una vaga idea di cosa hai scritto?
Valà molucco, vai ad abitare a Fukushima la le moto sui sentieri nn possono andare.