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Aconcagua, alpinista scomparso trovato morto dopo 16 giorni

Gran Acarreo, Aconcagua (Photo courtesy Panoramio.com)
Gran Acarreo, Aconcagua (Photo courtesy Panoramio.com)

BUENOS AIRES, Argentina — Il corpo di Liezec Bomark è stato trovato riverso al suolo, semisepolto dalla neve, pochi metri sotto la vetta dell’Aconcagua (6.962 metri). L’alpinista polacco era scomparso il 12 febbraio scorso durante una bufera, mentre scendeva dalla cima. E’ la sesta vittima della stagione sulla montagna andina.

Il corpo è stato ritrovato a circa 6.200 metri da una pattuglia del soccorso andino che nei giorni scorsi ha sorvolato la montagna proprio in cerca dell’alpinista disperso. Secondo quanto riferito dal quotidiano sudamericano El Dia, si trovava sul cosiddetto Gran Acarreo, una via che molti scelgono per la discesa dalla cima perchè porta più velocemente a perdere quota. Si tratta però di una via assolutamente sconsigliata in caso di cattivo tempo, perchè porta lontano dai rifugi e non offre alcuna protezione naturale alle intemperie.
Bomark, 35 anni, era salito in vetta con due compagni. Il gruppo, in discesa, aveva deciso di prendere proprio quella via nonostante si fosse  scatenata una bufera che ha ridotto a zero la visibilità e scatenato fortissime raffiche di vento
Quest’anno, 4750 persone hanno comprato il permesso per salire sull’Aconcagua. Sei hanno perso la vita nel tentativo: oltre a Bomark, anche la spagnola Ana Guerra, l’americano John Watcher, il tedesco Heinz Vars, l’australiano Robert Huggins, e il ceco Thomas Pavelek.

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