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Monte Bianco: 6,5 milioni di euro per il nuovo rifugio Goûter

Il nuovo Rifugio Gouter
Il nuovo Rifugio Gouter (Photo courtesy www.desnivel.com)

CHAMONIX, Francia — Centoventi posti letto, pannelli solari, turbine eoliche e facciate riflettenti. Sarà questa la nuova veste del leggendario Rifugio Goûter al Monte Bianco, i cui lavori sono partiti lo scorso luglio. La nuova struttura, voluta dal Club alpino Francese e dal comune di Saint Gervais perchè la vecchia, oltre ad avere 50 anni sulle spalle, aveva un forte impatto ambientale, costerà la bellezza di 6 milioni e mezzo di Euro.

Il Club alpino francese, proprietario e responsabile dei lavori, aveva costruito il vecchio rifugio nel 1962, poco sotto la sommità dell’Aiguille du Goûter, sul territorio del comune di Saint Gervais: è il rifugio custodito più alto di Francia. La struttura metallica, posta sulla frequentatissima via normale al Monte Bianco, può accogliere fino a 100 persone comprese le sistemazioni di fortuna.

Da tempo si pensava ad un rinnovamento e ora finalmente ha preso il via grazie ai finanziamenti raccolti. Il costo, particolarmente elevato a causa dell’altitudine e delle rigide condizioni in cui si dovranno svolgere i lavori, sarà sostenuto in primis dal Club Alpino francese e poi da contributi provenienti dallo stato, dalla regione Rhône-Alpes, dall’Unione europea, dal dipartimento dell’Alta Savoia, dal comune di Saint Gervais les Bains e da altri.

Il nuovo rifugio sorgerà a 3.835 metri, circa 200 metri a sud di quello vecchio. Avrà una pianta ovale e 120 confortevoli posti letto. All’interno sarà rivestito con 400 metri cubi di legno della zona – secondo la filosofia del “kilometro zero” – mentre all’esterno sarà ricoperto di sfaccettature in metallo. E’stato progettato per resistere fino a forti venti che nella zona, sono arrivati a toccare i 240 chilometri orari.

Il Goûter sarà conforme alle norme dell’High Environmental Quality che prevedono la generazione di energia tramite  pannelli solari e turbine eoliche, sistemi per lo scioglimento della neve e per il trattamento delle acque reflue. Sarà autonomo nella generazione di acqua calda e di energia elettrica.

Il vecchio rifugio, secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, sarà dismesso quando entrerà in funzione il nuovo, ma potrebbe a disposizione in vita come locale invernale e rifugio di sicurezza in caso di incendio.

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