TRENTO — Patente ritirata per guida in stato di ebbrezza è una notizia che sentiamo comunemente. Ma a fare scalpore, stavolta, è che ad avere alzato un pò troppo il gomito e a essersi messo alla guida ubriaco è stato il sindaco di un piccolo Comune della provincia di Trento, lo scorso weekend. Denuncia da parte dei carabinieri e patente ritirata per un mese.
Ebbene sì, un sindaco, simbolo dei cittadini, è stato il protagonista di un fatto che non è certamente un buon esempio. Una festa di paese e qualche brindisi di troppo hanno giocato un brutto scherzo al primo cittadino.
Alle due del mattino di domenica l’uomo si è messo al volante. Sulla strada verso casa ha incontrato i carabinieri del suo Comune che l’hanno sottoposto all’alcoltest.
Risultato? Un tasso che si avvicinava a 2, ovvero quasi il quadruplo del limite di 0,50 imposto dalla legge. Così, gli agenti hanno fatto il loro dovere: il sindaco si è visto ritirare la patente ed è stato denunciato per guida in stato di ebrezza.
Il Trentino ha nell’alcool una vera piaga sociale: ogni anno sono trecento i morti per problemi alcolcorrelati. L’abuso di alcolici è una delle principali cause di incidenti stradali, spesso mortali.
Nella sola Trento, nei primi nove mesi dell’anno, le patenti ritirate dai carabinieri per guida in stato di ebrezza, sono aumentate del 40 per cento. In un contesto del genere, quindi, un sindaco dovrebbe essere simbolo di buon esempio.
Greta Consoli