News

Paura per Simone Moro. Operato a Kathmandu, ora sta meglio

Un malore dopo aver salito il Mera Peak, un’operazione d’urgenza e un bypass nella capitale del Nepal. E’ accaduto nei giorni scorsi al forte alpinista bergamasco, che attualmente è ricoverato in attesa di tornare in Italia

Paura per Simone Moro in Nepal. Il forte alpinista bergamasco, 58 anni, ha avuto un serio problema cardiaco ad alta quota, è stato trasferito in elicottero a Kathmandu ed è stato operato d’urgenza. Ora sta meglio, ma l’intervento subito (un bypass aortocoronarico, che crea un nuovo percorso per il sangue intorno a un’arteria coronaria ostruita) è stato serio.

A dare la notizia, dopo le notizie diffuse dal sito nepalese Tourism Times e da quello statunitense ExplorersWeb, è stato il team di Simone, attraverso i social dell’alpinista. “Ci scusiamo per il silenzio degli ultimi giorni. Poiché alcuni media hanno già iniziato a riportare la notizia, desideriamo fornire un breve aggiornamento” recita il testo pubblicato su Facebook nel primo pomeriggio italiano di domenica 14 dicembre.

“Simone Moro si trova attualmente a Kathmandu, dove sta effettuando alcuni accertamenti medici. Dopo aver raggiunto la vetta e aver effettuato la discesa dal Mera Peak, ha avvertito un forte malessere durante una escursione. Dopo una videochiamata in diretta con i suoi medici di fiducia in Italia, è stato disposto un immediato trasferimento medico. A causa dell’ora tarda, ciò non è stato possibile lo stesso giorno, quindi il giorno seguente è stato trasportato in elicottero a Kathmandu per ulteriori esami” prosegue il comunicato.

“Simone sta meglio ed è di buon umore. Attualmente è sotto cure medicali e sta effettuando approfonditi esami medici. Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti. Condivideremo ulteriori informazioni non appena saranno disponibili” conclude il testo pubblicato sui social.

Simone Moro, come abbiamo raccontato qualche giorno fa, ha raggiunto da poco il Nepal (dov’è già stato più di 100 volte) per un tentativo di invernale in stile alpino del Manaslu, 8153 metri, insieme al giovane nepalese Nima Rinji Sherpa e al polacco Oswald Pereira, che si è aggregato alla squadra all’ultimo momento.

Per acclimatarsi, Moro e Nima Rinji prevedevano di salire per almeno due volte il Mera Peak, 6476 metri, un “trekking peak” relativamente facile nella regione del Khumbu, e se possibile bivaccare sulla sua vetta. A far scegliere questa cima è stata la quota elevata, pari a quella del campo 3 del Manaslu. 

I due sono arrivati domenica 7 nel villaggio di Khare, e da lì sono saliti verso il Mera. Secondo il Tourism Times, sono arrivati in vetta il 10 dicembre, impiegando 2 ore e 20 minuti da un campo a circa 5800 metri di quota, e poco più di 6 ore da Khare. 

Oswald Pereira, che è arrivato a Khare mentre gli altri due erano impegnati sul Mera Peak, ha seguito le loro tracce raggiungendo la vetta in solitaria il giorno successivo. Il comunicato del team di Moro sui social spiega che l’alpinista italiano si è sentito male durante una non meglio specificata “escursione” dopo la discesa dal Mera. 

“Secondo il portavoce dell’ospedale HAMS (Hospital for Advanced Medicine & Surgery) di Kathmandu”, prosegue il sito nepalese, “Moro ha subito un bypass aortocoronarico, coronary artery bypass graft surgery in inglese, ed è attualmente ricoverato nel reparto di terapia intensiva della struttura. Secondo i medici che lo seguono, le sue condizioni sono stabili”. 

Come spiega un cardiologo che abbiamo interpellato poco fa, il danno subito da Simone è stato meno grave di un infarto, ma dopo l’intervento saranno comunque necessari un periodo di convalescenza e una riabilitazione. Un nuovo comunicato ufficiale del team di Simone è previsto nei prossimi giorni, quando l’alpinista bergamasco verrà dimesso. 

Ricordiamo che Simone è l’unico alpinista nella storia ad aver compiuto le prime ascensioni invernali di 4 “ottomila” (Shisha Pangma, Makalu, Gasherbrum II e Nanga Parbat) e che ha già tentato per sei volte d’inverno il Manaslu. 

L’anno scorso, a 19 anni, Nima Rinji Sherpa è diventato l’alpinista più giovane a completare la collezione dei 14 “ottomila”. Simone, ogni anno, trascorre alcune settimane in Nepal lavorando come pilota di elicottero, specializzato in soccorsi ad alta e altissima quota. Non è chiaro se, nei prossimi giorni, Nima Rinji e Oswald Pereira affronteranno comunque il Manaslu, o se l’intera spedizione verrà cancellata. Auguri di cuore a Simone Moro da tutta la redazione di Montagna.tv.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close