Montagna.TV

Jacopo Larcher chiude Bon Voyage, in Francia, via monumento del trad

Lo scalatore altoatesino ha salito la via aperta da Jean Pearson e ripetuta soltanto da Adam Ondra e Seb Berthe. Il grado E12 è il massimo del sistema trad britannico

Jacopo Larcher ha realizzato la quarta salita di Bon Voyage, una dura via trad ad Annot, in Francia. Aperta da James Pearson all’inizio del 2023, da allora è stata ripetuta soltanto da Adam Ondra e Seb Berthe prima del climber altoatesino. La linea condivide la partenza con Le Voyage, un’altra via di Pearson, ma dopo i primi movimenti in comune piega sulla sinistra, salendo per una serie di tasche, per poi innestarsi su uno spigolo tecnico. Pearson aveva valutato la via come E12, il grado più duro nel sistema trad britannico, che è stato confermato da Ondra e Berthe.

“Ricordo di quando James mi ha parlato di Bon Voyage per la prima volta. CI stava ancora lavorando, e mi mostrò alcune foto di queste tasche perfette che si staccavano dalla classica Le Voyage, e richiedevano una tecnica di arrampicata creativa. Mi aveva parlato di protezioni a prova di bomba ma anche di lunghi voli: la combinazione perfetta per un po’ di arrampicata trad di difficoltà”, ha detto Larcher.

Dopo la salita di Pearson, Larcher andò ad Annot per mettere le mani sulla via, ma non si sentiva abbastanza in forma per tentare una salita da primo, quindi, decise di focalizzarsi su altri progetti. L’anno scorso è successa la stessa cosa, e quest’anno Larcher si è deciso a tornare sul posto con Nemuel Feuerle per una settimana. “La via ha cominciato a sembrare fattibile. Il morale era alto e stavo già pianificando un secondo viaggio poche settimane dopo, ma purtroppo il penultimo giorno mi sono fatto male al collo arrampicando. Questo significava un mese di riposo forzato e la conseguente perdita di forza nel braccio sinistro”.

Larcher si rivolge di nuovo alle altre scalate in cantiere, poi i piani del consueto viaggio autunnale a Yosemite vanno in fumo per un infortunio della compagna Babsi Zangerl. “Mi è tornata in mente Bon Voyage, soprattutto perché anche un mio amico era motivato. Mi sono allenato un po’ cercando di bilanciare tra rinforzare il mignolo e non infortunarmi di nuovo, e a metà novembre sono tornato ad Annot. Non so cos’è cambiato stavolta – forse l’allenamento, forse condividere la motivazione – ma con grande sorpresa il movimento con il mignolo mi è subito riuscito, e dopo qualche giorno ho iniziato con i tentativi dal suolo. Tutto si è allineato il 29 novembre. Finire un progetto con una grande lotta è bello, ma lo è anche concludere una battaglia così lunga e difficile in questo modo” ha continuato Larcher.

“Alla fine, è solo un pezzo di roccia, ma sono grato per quello che questa via mi ha insegnato. Mi ha mostrato che vale sempre la pena impegnarsi per un obiettivo, non importa quanta sia la fatica. Mi ha ricordato l’importanza di condividere il processo, riconnettendomi con un Paese in cui ho trascorso tanti bei momenti – e mi ha riconnesso anche con l’arrampicata. Proprio un Bon Voyage!”

Exit mobile version