
Certamente non si tratta di una prima, ma salire il Filo Sureste sul Cerro Torre non è impresa da tutti i giorni. La ex Via del Compressore, oggi ripulita dai chiodi piantati negli anni 70 del secolo scorso e con passaggi in libera fino al 7a/7b, è una via riservata a pochissimi. Tra questi, dalla scorsa settimana, ci sono anche Francesco Ratti, Alessandro Beltrami e Manuel Chasseur. I tre alpinisti hanno impiegato tre giorni per avere ragione della via, trovata in condizioni difficili anche causa del meteo molto variabile. Tangibile l’emozione provata dopo aver portato a termine una salita così strettamente legata – nel bene e nel male – alla storia dell’alpinismo del nostro Paese. “Scalare questa via è stata un’esperienza indimenticabile e un sogno che si avvera! È così ricco di storia – dall’originale salita di Cesare Maestri con scale e chiodi, fino alla rimozione di quegli stessi supporti da parte di Kennedy e Kruk, che hanno ripristinato la vera difficoltà e l’impegno della montagna. Seguire quelle orme è stato incredibile. La montagna, insieme al maltempo notoriamente rigido di questa regione, ci ha concesso una fantastica opportunità di raggiungere la vetta.
Un enorme grazie ai miei compagni di arrampicata. Condividere questa avventura con loro ha reso tutto ancora più speciale. Ci siamo spinti a vicenda, ci siamo fatti un sacco di risate, e abbiamo tenuto alta la psiche fino in fondo. Non avrei mai potuto immaginare di fare questa salita senza loro due”, ha scritto Ratti sui suoi canali social.