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Arrampicare sulle Meteore, in Grecia. I consigli di Michele Maggioni

I celebri torrioni di arenaria, spesso sormontati da piccoli monasteri, offrono un’arrampicata appagante, resa però complicata dal particolare tipo di roccia. Ma l’atmosfera del luogo è irripetibile

Arrampicare sulle Meteore, in Grecia, è un’esperienza speciale. Quelle spettacolari falesie di arenaria sembrano sospese nel niente assoluto: “in mezzo all’aria”, è non a caso il significato del loro nome. In cima a questi monoliti, che si trovano nella parte nord occidentale della pianura della Tessaglia, regna il silenzio mistico dei celebri monasteri. La loro storia risale al XI secolo quando i monaci greco ortodossi raggiunsero la zona in cerca della pace assoluta. E la trovarono, tanto da decidere di erigere questi particolari – e quasi inaccessibili – luoghi di meditazione e preghiera. Proprio questa è stata la meta del viaggio di un gruppo di guide di Milano Adventure. Fra i partecipanti c’era Michele Maggioni, guida alpina milanese, istruttore delle guide, atleta della nazionale italiana di Paraclimbing che, a causa di un incidente stradale, subì l’amputazione transtibiale della gamba sinistra e che con la sua determinazione oggi continua a essere un esempio per molti giovani. A Michele abbiamo posto qualche domanda in merito al viaggio alle Meteore.

Come si è organizzato il viaggio?
Siamo partiti in nove persone di cui tre guide, Alberto, Francesco ed io, il mercoledì con volo per Atene. Da qui abbiamo noleggiato un pullmino e in tre ore circa ci ha portato alle Meteore, a Kalambaka cittadina più grande e attrezzata per l’accoglienza e per i servizi. Siamo praticamente arrivati sotto le Meteore, un ambiente spettacolare e di grande espressione mistica.

Come sono le vie che si possono ingaggiare?
Scalare alle Meteore è davvero un’esperienza molto particolare sia per la roccia sia per l’ambiente dove ci si muove. Le torri sono in conglomerato-arenaria e per questo motivo molto delicate e tutte da studiare in quanto non si ha mai la certezza della tenuta della mano o del piede. Le difficoltà non sono tanto il grado quanto la roccia dove ci si muove. Va poi segnalato che la chiodatura è poco generosa e per i tratti più facili i chiodi sono davvero pochi. Non manca la difficoltà di trovare i chiodi su quella particolare “roccia” che rende affascinante la salita in quanto sembra di scalare sul “nuovo”.  La testa deve essere concentrata sul movimento e il misticismo del luogo aiuta sicuramente a superare i vari ostacoli che si possono incontrare. Le vie vanno da un paio di tiri di corda fino a circa 400 metri sulle strutture più alte; la lunghezza media è tra i 100 e i 200 metri.

Qualche bella via che avete salito?
Premetto che gli avvicinamenti brevissimi consentono di arrampicare molto, senza perdere tempo. Il primo giorno abbiamo salito due vie: lo spigolo est sulla struttura Dupiani e poi  la Carillon of the Bell, perfette per entrare nel mood della scalata alle Meteore. Fra le salite più caratteristiche da segnalare la via Eggs Dance che arriva in cima al The Grail: difficoltà VI+ e A1. Il passo chiave è un passaggio dalla parete per raggiungere “l’uovo” posto in cima alla Torre. Da qui si spazia su un panorama fantastico. Altra via più facile di IV+/V l’abbiamo salita su una torre a nord est dove la roccia molto scura rendeva difficile individuare i chiodi… un mix fra ricerca e attenzione. Va ricordato che molte vie sono state chiodate da Dietrich Hasse, lo scalatore tedesco che fu il pioniere della scalata in questa zona verso la fine degli anni 70 del secolo scorso.

Una meta da consigliare, dunque?
Sicuramente è stata un’esperienza di grande fascino sotto tutti i profili. Guardare anche solo i buchi dove si trovano immagini votive, al centro di questi monoliti raggiunti utilizzando tronchi da infilare in buchi di roccia per salire metro dopo metro vale già il viaggio. Così come la visita a uno dei molti monasteri arroccati. Poi va sottolineata la vicinanza da casa che ci ha permesso di partire mercoledì e rientrare domenica scalando per ben 4 giorni.

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