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Thomas Vialletet muore sul Mount Cook, in Nuova Zelanda

La forte guida alpina francese stava salendo con un cliente la più alta montagna del Paese. La scivolata fatale poco distante dalla vetta

Francese di nascita, Thomas Vialletet si era stabilito da oltre 10 anni in Nuova Zelanda dove aveva anche aperto una propria agenzia, la Summit Explorer, nella località di Wanaka. In questi anni si era fatto apprezzare dalla comunità locale come persona e come professionista della montagna non solo per le sue capacità tecniche. Sul Mount Cook, che con i suoi 3.724 metri di altezza è la cima più alta del Paese, era salito decine di volte. Forse centinaia. Proprio pochi giorni fa, tra l’altro, aveva salito l’impegnativa East Ridge.

Lunedì, però, qualcosa è andato storto. Vialletet stava guidando un cliente statunitense e si trovava ormai in prossimità della vetta. Poco distante si trovava un’altra guida con il proprio cliente. Sono stati questi ultimi ad assistere alla scivolata di quasi 500 metri lungo la Cresta Ovest della montagna dei due sfortunati compagni di ascensione. E a dare tempestivamente l’allarme.  Inutile, purtroppo.
I corpi di Vialletet e del suo cliente sono stati individuati a tarda notte dall’elicottero che in precedenza aveva portato in salvo gli altri due alpinisti.
La tragedia ha profondamente scosso la comunità alpinistica locale che ha immediatamente attivato una raccolta di fondi a sostegno della moglie Michelle (anch’essa impiegata in Summit Explorer) e dei due figli di Thomas. Emozione forte anche in Francia dove Viallatet era cresciuto e si era formato alpinisticamente, operando come guida anche di freeride soprattutto nell’area di La Grave.

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