
In fuga dal freddo alla scoperta di montagne poco conosciute dagli italiani e accessibili senza troppe difficoltà logistiche. Per tutto ciò il Sudafrica è un Paese da prendere in considerazione qualunque sia il modo in cui si intendono approcciare rocce e sentieri. Inizia infatti l’estate australe, garanzia di un clima piacevole, e riparte a pieno ritmo anche l’attività degli operatori specializzati locali. Ecco, quindi, tre suggerimenti per vacanze attive in altrettante aree del Paese.
Drakensberg: anche un nuovo trekking sui “monti dei draghi”
Patrimonio UNESCO dal 2000, le Drakensberg Mountains – il cui nome in Zulu “uKhahlamba” significa “barriera di lance”, in riferimento alle pareti montuose appuntite – rappresentano la catena montuosa più lunga e alta del Sudafrica: si estendono per oltre 1.000 km, e il picco più elevato, Thabana Ntlenyana, al confine con il Lesotho, raggiunge i 3.482 metri. Le pareti imponenti, le sporgenze rocciose vertiginose, gli altopiani ondulati che nascondono cascate e valli profonde rappresentano un paradiso per gli escursionisti, che possono scegliere tra comode camminate lungo le pendici del Cathedral Peak fino ad ascensioni impegnative sull’Amphitheatre o al Giant’s Castle. Tra le ultime aggiunte, un nuovo percorso di trekking chiamato Northern Drakensberg Nature Way: 55 km suddivisi in quattro tappe. Le Drakensberg sono anche una sorta di libro di storia a cielo aperto: le loro pareti di arenaria e grotte conservano oltre 35.000 pitture rupestri dei San, risalenti a migliaia di anni fa, e conferiscono alle montagne un’atmosfera quasi reverenziale.
Magaliesberg: 1000 vie di arrampicata su rocce antichissime
Da Johannesburg bastano due ore per raggiungere il Magaliesberg, una delle catene montuose più antiche del pianeta. E’ la più grande intrusione magmatica del mondo, presenta contorni dolci, colline erbose, boschi, praterie e grotte antiche che creano un ambiente ricco di biodiversità, sottolineato dalla nomina a riserva della biosfera UNESCO nel 2015. Si tratta di una meta accessibile per gite in famiglia, tra birdwatching, voli in mongolfiera e sport d’avventura, mentre chi arrampica può spaziare su oltre mille vie attrezzate e pareti di quarzite con ottima aderenza. Da vedere anche il De Wildt – Ann van Dyk Cheetah & Wildlife Centre: nato nel 1971 come progetto di conservazione dedicato al ghepardo, nel tempo è diventato un modello internazionale per la tutela di specie minacciate come il king cheetah, il licaone africano e la iena bruna.
Il Cederberg, una mecca del bouldering
Nell’Ovest del Paese, a due ore d’auto da Cape Town, le montagne del Cederberg offrono un’esperienza decisamente diversa. Si tratta di un paesaggio più arido, modellato dal vento e dal tempo in formazioni di arenaria frastagliate, canyon profondi e archi naturali di roccia. I sentieri, la maggior parte dei quali è percorribile previo permesso rilasciato da CapeNature, attraversano fiumi, vallate e scogliere color ocra che brillano al mattino, si scaldano con la luce del tramonto e incantano di notte. Tra i più conosciuti spiccano il Wolfberg Cracks e il Wolfberg Arch – che conduce a un’enorme arcata di pietra, simbolo del Cederberg -, quello per le Disa Pools, ideali per un’escursione più tranquilla tra corsi d’acqua e piscine naturali, e il Maltese Cross Trail, un cammino di circa 7 km che culmina con la vista di una colonna di roccia alta oltre venti metri. Gli escursionisti più esperti possono affrontare il Central Cederberg Circuit, un trekking di più giorni (60–70 km) che attraversa il cuore selvaggio della riserva. Il Cederberg è rinomato soprattutto per il bouldering: Rocklands è la mecca assoluta nel sud del mondo per questa disciplina.