
Il Parco francese del Queyras, nel dipartimento delle Alte Alpi (Hautes-Alpes) lungo il confine con il Piemonte, è noto per la bellezza del foliage, dovuto allo splendore dei suoi boschi misti in cui spiccano l’arancio dei larici e il giallo delle betulle. L’architettura tradizionale, che ha conservato la tipicità dell’alta montagna, fa dei piccoli paesi del Queyras un vero gioiello. Il centro più noto è quello di Saint-Véran piccolo comune di soli 275 abitanti, il cui centro storico, interamente pedonalizzato, è caratterizzato dalla presenza di numerose abitazioni in pietra e legno risalenti al XVIII secolo. Su molte di esse campeggiano variopinte meridiane che segnano il tempo nelle giornate di sole. Situato nella solare Vallée de l’Aigue Blanche, il villaggio di Saint-Véran (2042 m), è considerato la quarta località più alta d’Europa abitata tutto l’anno.
L’itinerario
Partenza: Saint-Véran, loc. Pont du Moulin (1847 m)
Dislivello: + 454 m
Durata: 3 ore a/r
Difficoltà: E
Il sentiero parte dal Pont du Moulin e inizia a salire nell’omonimo bosco, attraverso la strada forestale, che è anche il punto di partenza del sentiero GR58 del Tour du Queyras. Comincia ben presto una salita che alterna tratti ripidi a momenti più tranquilli, inoltrandosi nel fitto bosco denominato Bois Moulin, dove il larice è l’albero di maggiore spicco, in quanto unica conifera a cambiare colore in autunno. Ci troviamo nella Vallée de l’Aigue Blanche e dal sentiero per la Croix de Curlet si possono presto osservare le cime Col des Estronques (2651 m), Pointe de Rasis (2844 m). La Rousse (2773 m), Crête de la Rousse (2822 m). Dopo alcune curve, si lascia a destra il sentiero GR58, che prosegue verso il Col des Estronques per sbucare a Ceillac, rimanendo sul sentiero evidenziato dalla segnaletica gialla indicata con la sigla PR, facilmente individuabile sul terreno o sugli alberi. Il sentiero forestale prosegue a tornanti salendo tra i larici e incrociando in diversi punti la strada forestale, che è più diretta. Terminata la salita nel bosco, si raggiungono diversi alpeggi sull’altopiano, fino ad arrivare ai primi ruderi delle baite, che aprono le porte al settore degli Alpages de Lamaron. Lasciati gli ultimi alpeggi il sentiero prosegue a sinistra, verso la Croix de Curlet, lasciando alle proprie spalle il Pic de Cascavalier e la Pointe des Marcelette. Giunti finalmente alla Croix de Curlet, si gode di una splendida vista panoramica sul villaggio di Saint-Véran e anche sulla valle dell’Aigue Blanche, mentre di fronte, all’orizzonte, si elevano i massicci dell’Ecrins e del Pic de Rochebrune. La croce fu eretta in questo luogo nel 1905, quale ringraziamento al Signore per aver fatto ritrovare in quel posto un bambino di Saint-Véran, sfuggito alla sorveglianza del padre. E’ possibile proseguire e affrontare sulla destra le creste del Curlet, per poi effettuare la salita alla cima del Cascavalier (2576 m).
Cosa vedere
Saint-Véran è un piccolo comune francese di soli 275 abitanti, con un interessante centro storico pedonalizzato con baite in legno e pietra e due edifici storici, la chiesa parrocchiale e la Maison aux Forannes su cui spicca una caratteristica meridiana opera del 1840 del pittore piemontese Giovanni Francesco Zarbula. Lungo la strada che collega Château-Ville-Vieile a Saint-Véran, si può ammirare la Demoiselle Coiffée, o camino delle fate, una piramide di terra classificata quale Monumento Naturale delle Hautes-Alpes.
Come arrivare
Per arrivare a Saint-Véran in auto dall’Italia, si deve prendere l’autostrada A32 del Frejus, attraversare il Monginevro, superare Briançon e seguire le indicazioni per Guillestre e poi per il Queyras. Da lì, si prosegue verso Ville-Vieille, si sale a Molines-en-Queyras e infine si raggiunge Saint-Véran.
Una seconda possibilità, molto più lunga e tortuosa, è quella di affrontare i numerosi tornanti che dal comune di Pontechianale in Piemonte raggiungono il Colle dell’Agnello (2748 m), attraverso una difficile strada di montagna, naturalmente accertandosi che il valico sia aperto, essendo il Col Agnel il secondo valico automobilistico più alto d’Italia e il terzo d’Europa.