Installato il Bivacco Fiamme Gialle. Presto arriveranno anche i suoi due “gemelli”
Sono tre - due nelle Pale di San Martino, il terzo nel Lagorai - i nuovi bivacchi del CAI Fiamme Gialle progettati per sostituire le precedenti strutture ormai segnate dal tempo. E c’è chi dice che sono “troppo belli”
Completate le opere di installazione della nuova struttura, il bivacco Fiamme Gialle è da ieri disponibile per gli escursionisti. Il ricovero gestito dal Cai Fiamme Gialle si trova a 3.005 metri di quota sullo Spallone del Cimon lungo la via normale alla vetta del Cimon della Pala (3.184 m).
Si completa così la prima fase dell’operazione che prevede la sostituzione di tre bivacchi del CAI Fiamme Gialle con le strutture di moderna concezione progettate dall’architetto Raffaello Cetto. Dopo quello riaperto ieri verranno infatti sostituite con identiche costruzioni anche il Bivacco Renato Reali (2650 m) collocato presso la Forcella Maor, sempre nel Gruppo delle Pale di San Martino, e il Bivacco Aldo Moro situato a Forcella Bragarolo (2.575 metri) nel gruppo del Lagorai, nel territorio di Predazzo. Quest’ultimo è stato spostato nello scorso mese di luglio di 65 metri proprio per consentire il posizionamento della nuova struttura, che dovrebbe avvenire entro questo autunno.
I nuovi bivacchi, identici tra loro, sono stati concepiti, in modo da coniugare tradizione e modernità, come ha spiegato proprio l’architetto Cetto a montagna.tv nel novembre 2023 quando fu approvato il progetto:
“Per dare risposta al bivacco come ricovero di emergenza si è partiti dalla fondamentale necessità che lo spazio interno possa accogliere la barella utilizzata oggigiorno negli interventi di soccorso alpino: l’ingresso è dimensionato affinché possa trovare riparo una Kong Lecco 2.0. Oltre a questo, sono stati ricavati dei posti letto rispettando quanto scritto nel bando: 9 fissi più tre suppletivi, quattro comprendendo lo spazio per la barella di emergenza. Il piccolo manufatto è stato anche pensato per poter essere usufruito durante il periodo invernale: oltre alla porta d’ingresso a due ante sovrapposte, è stato inserito un ingresso dal lucernario in copertura, spostato poi lateralmente nella fase definitiva” . spiegava l’architetto.
“Oltre all’organizzazione dell’impianto distributivo che rilegge l’impostazione dei bivacchi preesistenti, i piccoli manufatti sono stati integrati con una zona giorno ed un accesso laterale in modo da assicurare una corretta vivibilità della zona refettorio, dotata di alcune caratteristiche che identificano il manufatto come proprietà del C.A.I. sezione Fiamme Gialle. Innanzitutto i colori scelti – grigio e giallo – oltre a rendere il manufatto visibile richiamano i colori identificativi del Corpo. Più precisamente -su richiesta della committenza- è stata presa come riferimento la livrea dell’elicottero AW169, in modo da garantire il contrasto cromatico rispetto alla conformazione rocciosa che costituisce l’ambiente circostante. Per quanto riguarda i materiali, esternamente lamiera per resistere alle intemperie dell’alta quota, mentre internamente è stato pensato in multistrato di betulla. Un pannello fotovoltaico alimenterà una batteria alloggiata all’interno, che permetterà di ricaricare dispositivi elettronici, alimentare le luci interne e una luce d’emergenza esterna”.
Come sempre accade in questi casi le nuove strutture hanno suscitato qualche polemica. Da taluni sono considerate troppo moderne, perfino troppo belle, tanto che potrebbero invogliare influencer e merenderos ad affrontare l’ascesa senza la necessaria preparazione solo per realizzare l’immagine da condividere sui social. Polemiche tipiche dei nostri tempi.