Skipass per skialper e ciaspolatori: l’opinione di Monterosa Ski
Giorgio Munari, AD della grande skiarea della Valle d’Aosta, torna sulla polemica che sta infiammando il popolo della montagna: “costi di esercizio e problemi assicurativi non possono essere ignorati”
Ha fatto molto discutere nelle scorse settimane l’annuncio della società Belmont-Foppolo che dall’imminente stagione sciistica obbligherà anche scialpinisti e ciaspolatori a munirsi di skipass per accedere al “demanio sciabile”.
La levata di scudi è stata immediata e generale. Più ancora che sul possibile esborso, il popolo della montagna sembra essersi indispettito per le limitazioni alla libertà di movimento. A ben vedere, però, il problema non è quello. Salvo deroghe espressamente previste, già oggi, non si può percorrere una pista battuta per lo sci alpino con le ciaspole ai piedi. Ed è già vietata la risalita delle stesse con le pelli di foca.
Qual è il problema, allora? Ne abbiamo parlato con Giorgio Munari, AD di Monterosa Ski, gestore delle piste di Gressoney, Val d’Ayas, Alagna Valsesia e Champorcher.
Il biglietto per skialper e ciaspolatori è un’eresia?
Assolutamente no. Battere le piste e metterle in sicurezza comporta dei costi importanti, è logico che il gestore delle stesse possa chiedere un contributo. Questo in linea teorica, perché di fatto oggi queste attività sono vietate e quindi il problema non dovrebbe porsi. Inoltre c’è una questione assicurativa da non sottovalutare. Le polizze incluse nello skipass tutelano solo i frequentatori delle piste battute che ne sono provvisti.
Lo scialpinista può usare senza pagare una pista solo per il rientro a valle dopo una salita su terreno libero?
Non dovrebbe. I motivi sono sempre gli stessi, ovvero i costi sostenuti dal gestore per preparare la pista e le problematiche assicurative. Cosa succede se lo skialper senza biglietto investe uno sciatore? O viceversa?
Cosa rientra nel domaine skiable?
Tutta la parte della montagna gestita dalla società degli impianti. Quindi chi risale un pendio fuori dalle piste battute, anche se vicinissimo a queste, può farlo liberamente. A mio avviso sono comprese nel domaine skiable anche le strade di servizio utilizzate dai gestori con gatti delle nevi e motoslitte per qualunque ragione, anche se non rientrano nella parte della montagna utilizzata dagli sciatori o nel Catasto delle piste.
Cosa può fare una società impiantistica per questo tipo di pubblico?
Da qualche anno come Monterosa Ski abbiamo approntato tre tracciati per skialper che si snodano accanto alle piste di discesa, ma ben separati dalle stesse. Dove la conformazione del terreno lo consente questo è quanto possiamo fare. Naturalmente anche per questo servizio viene richiesto un piccolo contributo, che include anche la copertura assicurativa. Gli stessi tracciati possono essere utilizzati anche dai ciaspolatori. Questi ultimi devono però considerare che solo su certi impianti si può salire senza sci. In questi casi dovranno anche scendere a piedi. Possiamo anche battere dei percorsi in quota per le ciaspole. In questo caso basta pagare la corsa semplice di andata e ritorno dell’impianto di risalita.