
Dal Pakistan arriva una buona notizia, e tra i suoi protagonisti c’è tanta Italia. Domenica 12 ottobre, 35 alpinisti tra i 18 e i 32 anni, tutti provenienti dai villaggi delle valli del Gilgit-Baltistan, hanno terminato un corso durato due anni per la formazione di guide d’alta quota, organizzato e gestito da EvK2CNR con la collaborazione delle guide alpine italiane.
Il Gilgit-Baltistan, il “selvaggio Nord” del Pakistan, comprende straordinarie montagne come il K2 e il Nanga Parbat. Negli ultimi anni, il flusso turistico nella regione è passato da 30.000 presenze annue a circa 10 milioni. Agli alpinisti e ai trekker stranieri si sono aggiunti i visitatori pakistani, pieni di entusiasmo ma inesperti, che hanno bisogno di guide qualificate.
La creazione di nuove professionalità e di nuove possibilità di lavoro punta anche a contrastare (o almeno a limitare) le migrazioni. Oggi il Pakistan è il settimo Paese al mondo per numero di emigrati, e ben 144.000 pakistani vivono e lavorano in Italia.
“Il corso si è svolto a Passu, nell’alta valle di Hunza, a pochi chilometri dal Khunjerab Pass, sul confine tra Pakistan e Cina. Abbiamo scelto questa zona perché ci serviva un luogo dove fosse possibile arrampicare su roccia difficile ma anche su roccia facile dove procedere in conserva, “a corda corta” nel linguaggio delle guide” spiega Maurizio Gallo, guida alpina e responsabile del corso, che segue da anni le attività di EvK2CNR in Pakistan.
“Era importante anche poter accedere a un ghiacciaio – in questo caso il Passu – dove svolgere le attività su ghiaccio sia facile sia più ripido, e dove imparare la tecnica di progressione con ramponi e piccozza. Il livello dei nostri allievi era alto, e molti di loro avevano già uno o più “ottomila” all’attivo” prosegue Gallo,
“Con gli allievi del corso, che hanno frequentato vari moduli negli ultimi due anni, non ci siamo occupati solo del miglioramento del livello tecnico di ognuno, e di come accompagnare in cordata un cliente, su terreno via via più difficile fino sulle cime degli “ottomila”. Abbiamo spiegato agli allievi come ci si deve rapportare con i clienti, anche dialogando con loro e raccontando la propria storia”.
“In questi due anni si è parlato anche della necessità di prestare soccorso ad altri alpinisti in difficoltà rinunciando ai propri obiettivi. Si è parlato della necessità di una maggiore attenzione ai rifiuti abbandonati sui ghiacciai e sulle montagne. Soprattutto abbiamo discusso del loro futuro lavoro” continua Maurizio Gallo.
Insieme a lui, hanno insegnato agli allievi pakistani le guide italiane Michele Cucchi, Emrik Favre e Marco Zaninetti. Degli aspetti medici si sono occupate le dottoresse Annalisa Cogo e Lorenza Pratali. Per le prossime settimane formative è stato siglato un accordo un accordo con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Il Gilgit-Baltistan, che ospita vette straordinarie, attira da sempre alpinisti ed escursionisti. Nonostante il suo immenso potenziale, però, la regione e l’intero Pakistan sono rimasti indietro, per la formazione professionale e i servizi turistici, rispetto al Nepal e ad altri Paesi dell’alta Asia.
Mentre le spedizioni internazionali si affidano sempre più agli Sherpa nepalesi, i portatori d’alta quota e le guide pakistane mancano quasi sempre di una formazione ufficiale, e quindi di un riconoscimento internazionale.
Per più di vent’anni, EvK2CNR ha lavorato a fianco del Governo del Gilgit-Baltistan e della Cooperazione Italiana in materia di ricerca scientifica, conservazione ambientale e sviluppo delle comunità. Per questo motivo, promuove da anni ecoturismo sostenibile, formazione professionale e conservazione ambientale in questa straordinaria regione montuosa.
In quest’ottica, l’organizzazione italiana ha realizzato i piani di gestione dei Parchi nazionali del Central Karakorum (che include il K2) del Deosai e del Khunjerab, ha organizzato insieme al CNSAS il Concordia Rescue Team, attivo dal 2010 al 2014, ha organizzato delle spedizioni di pulizia che hanno rimosso quasi due tonnellate di rifiuti da vette di 8000 metri e 100 tonnellate dai ghiacciai.
Un traguardo storico è stata la spedizione del 2014 che ha celebrato il 60° anniversario della prima ascensione del K2, in cui una squadra di alpinisti pakistani ha raggiunto la vetta senza ossigeno supplementare.
Tre anni fa, per migliorare il turismo-avventura in Pakistan, il Dipartimento del Turismo del Gilgit-Baltistan ha lanciato un programma di formazione triennale (2023-2025) in partnership con EvK2CNR, per creare guide alpine certificate a livello internazionale dall’UIAGM, e tour operator professionisti.
Il Governo nazionale del Pakistan, su diretta indicazione del Primo Ministro, ha anche approvato il piano per una Scuola di Alpinismo e Ospitalità a Shigar, sulla strada che conduce al K2. Per la sua realizzazione, EvK2CNR è stata segnalata quale consulente.
La Scuola formerà i futuri istruttori, servirà come hub per la collaborazione alpinistica internazionale, e rafforzerà la posizione del Pakistan sul mercato globale del turismo-avventura. Tra i punti fondamentali, ovviamente, sarà il riconoscimento da parte dell’UIMLA e dell’UIAGM per integrare i professionisti pakistani nella comunità globale delle guide.