
L’immagine che si materializza sullo schermo del computer non passa inosservata. Angelina Jolie e Tom Hanks sono raffigurati sulla locandina di un film che arriverà nelle sale nel 2026: Death on Mount Everest. Ok, sarà la solita megaproduzione hollywoodiana che ridurrà i drammatici fatti del 1996 a un insieme di grandi interpretazioni e immagini ultra spettacolari realizzate anche con l’aiuto delle nuove tecnologie. Una storia che non aggiungerà nulla a quanto già sappiamo, anzi probabilmente distorcerà alcuni accadimenti, per rendere il tutto più funzionale all’obiettivo di far cassa. In ogni caso, me lo segno. So che andrò a vederlo.
C’è però qualcosa che non torna. L’articolo che accompagna l’immagine è un festival di luoghi comuni e frasi generiche. Manca uno straccio di dato tecnico e qualsiasi riferimento alla produzione. Abbondano, per contro, gli “strazianti”, i “mozzafiato”, la “resilienza” e i “demoni interiori”. Inutile, poi, cercare il nome del regista, oppure qualche informazione sulle location delle riprese. Insomma, non c’è niente di tutto quello che compare nelle comunicazioni che riguardano un nuovo film. No, non va. Il dubbio che il tutto sia frutto di una innovativa strategia dei guru della comunicazione di Hollywood è già svanito. Quell’annuncio non può che essere una presa per i fondelli. Una fake, come si dice adesso.
Comunque, per consolidata regola professionale, le info vanno verificate. Lo so, è un’operazione che non va più di moda, ma io sono fatto così. Ho sempre fatto così. Quindi procedo. E mi ritrovo in uno straordinario sito di anteprime cinematografiche, roba da far girare la testa a ogni appassionato di cinema e di alpinismo.
Gli altri incredibili film da non perdere
Dwayne Johnson e Alexandra Daddario saranno i protagonisti di The Pan Waiting, anch’esso ambientato sul Tetto del mondo: “Questo avvincente film d’avventura promette di testare i limiti della resistenza umana mentre segue l’intrepida Task Force dell’Everest nel loro arduo viaggio verso la vetta del Monte Everest”, promette la recensione.
Poi è la volta di The Summit con Chris Hemsworth e Scarlett Johansson e presentato come un “avvincente film che esplora non solo le sfide fisiche dell’arrampicata K2, ma anche le lotte emotive e psicologiche affrontate da coloro che osano conquistare la vetta. Al centro di The Summit c’è la tragica storia del disastro del K2 del 2008, quando undici scalatori persero la vita in un solo giorno”. La tragedia funziona sempre e meglio ancora se i volti che la raccontano sono più che famosi.
Ancora Angelina Jolie, questa volta affiancata da Will Smith, sarà la protagonista di Dangerous Mountains, “un thriller avvincente che combina immagini mozzafiato con una trama avvincente ispirata a eventi reali nel 1936. Ambientato sul maestoso sfondo delle montagne dell’Eiger in Svizzera, il film presenta eccezionali interpretazioni di Will Smith e Angelina Jolie, che danno vita a una storia di coraggio, amicizia e l’incessante ricerca dell’avventura”. La più temuta parete delle Alpi, con i suoi drammi, non poteva proprio mancare.
Il remake di Seven Years in Tibet è stato affidato alla bravura di Leonardo di Caprio e David Thewlis. Ed è ancora Di Caprio, questa volta con Jennifer Lawrence a interpretare A Cry in the Wild, “un adattamento dell’acclamato romanzo di Gary Paulsen Ascia di guerra “che porta il pubblico in un viaggio mozzafiato attraverso la natura selvaggia canadese. Il film promette di offrire un’esperienza visiva ed emotiva”, recita la recensione.
Passato lo stordimento, affiora una certezza: l’intelligenza artificiale è spesso preziosa. Ma non sa ancora fare le recensioni dei film.