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Girls in Action! Concluso il corso per le giovani alpiniste pakistane

Si è concluso l’11 settembre, a Saidu Sharif, il terzo corso di alpinismo al femminile organizzato da Mountain Wilderness in Pakistan. Ora, per le allieve, diventa possibile lavorare come guide di trekking o nelle aree protette

Chi vive in Europa, molto spesso, ha un’immagine distorta della vita e delle aspirazioni delle giovani donne di un Paese islamico e molto legato alla tradizione come il Pakistan. Nelle scorse settimane, ventiquattro ragazze di età compresa tra i 16 e i 22 anni hanno partecipato al corso “Swat and Chitral Girls in Action”, organizzato dall’associazione Mountain Wilderness.
Sei delle allieve venivano dalla valle di Chitral, sedici dalla regione dello Swat. Due addirittura dalle remote valli del Kafiristan, sul confine con l’Afghanistan, dove vivono ancora popolazioni pagane e politeiste come i Kalash.

Il progetto, messo a punto dall’Asian Desk di Mountain Wilderness International, con l’appoggio del Club Alpino Accademico e dell’ISMEO e di varie aziende italiane, puntava a offrire alle ragazze locali la possibilità di mettersi alla prova affrontando attività tradizionalmente riservate ai maschi, come l’arrampicata su roccia, la progressione su ghiaccio e il trekking.
Il progetto rientrava nel quadro delle iniziative portate avanti da MW nella regione, che hanno come fine ultimo l’istituzione di un’area protetta nelle montagne dello Swat, estesa anche al vicino Chitral.
A causa di piogge e alluvioni di insolita intensità, causate dal monsone, la località sede del corso è stata spostata, con forti disagi, dal Chitral all’alto Hunza. Per due settimane, le allieve hanno fatto base in un campo tendato nei pressi del villaggio di Passu, ai piedi del maestoso ghiacciaio omonimo.

Come negli anni passati, il corso è stato declinato al femminile. Il corpo insegnate era composto da donne, provenienti da varie scuole di alpinismo del CAI e socie di Mountain Wilderness. Si tratta di Lorenza Pratali, Sara Pozzetti, Francesca Zennaro, Sarah Haase ed Erminia Devoti.
Di sesso maschile erano solo gli organizzatori, il direttore Carlo Alberto Pinelli e i suoi vice Francesco Cappellari e Fazal Khaliq. che spesso sono rimasti dietro le quinte. Un aiuto sostanziale è stato offerto dalla sezione pakistana di Mountain Wilderness, con il coinvolgimento del presidente Afzel Sherazee e del socio Tauqeer.

A fianco delle lezioni pratiche su roccia, su ghiacciaio e sui sentieri, si sono svolte lezioni teoriche centrate sulla tutela ambientale, sulla medicina di alta quota e il pronto soccorso, sulla geografia montana e l’orientamento con bussola e carte. Grande successo ha ottenuto la proiezione del documentario Free K2 di Alessandro Ojetti, dedicato alla spedizione organizzata dall’associazione nel 1990. Grazie a questo corso avanzato le allieve possono ora aspirare a occupazioni professionali come guide di trekking, istruttrici per attività in natura all’interno della scuola dell’obbligo, sentinelle ambientali, rangers di parchi naturali.

La vivace e partecipata cerimonia per la consegna dei diplomi, organizzata dal Dipartimento della Cultura e del Turismo della provincia pakistana Khyber-Pakhtnkhwa, si è svolta l’11 settembre nel Government Postgraduate College for Girls di Saidu Sharif, nello Swat.
Nell’occasione, Carlo Alberto Pinelli ha parlato di un successo totale, superiore alle aspettative più rosee. In una società ancora in parte condizionata da tradizioni arcaiche, il progetto ha assunto l’aspetto di un’autentica rivoluzione culturale. Le allieve hanno realizzato che non esistono attività umane che non possono essere praticate con successo dalle donne. In montagna ma anche lontano dalle montagne.
Hanno reso possibile la realizzazione del progetto Banca Sella, Mountain Partnership, ISMEO, Club Alpino Accademico Italiano, Epitech, Ferrino, Scarpa e Hdry.

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