
Tic tic tic, le zampe di un barboncino dal pelo lucido ticchettano sulla pavimentazione della via centrale di Courmayeur. Anche lui, come il pubblico sparpagliato, ha al collo il buff giallo fluo con la scritta “TOR X”. La gara delle gare, il viaggio quasi jules verneriano di ben 330 km. Qui, però, non si arriva al centro della Terra, ma nel cuore delle montagne valdostane. Il Tor330 è iniziato, e con esso, una settimana di fatiche, sudore e adrenalina.
Le prime domande riecheggiano tra gli atleti mentre sfilano per la via che si improvvisa passerella: “Oh, hai visto che scarpe ha quello? Sembrano super ammortizzate!” e “Tu parti con la giacca o la lasci nello zaino?”. I partecipanti si mescolano tra la folla, protagonisti indiscussi di questa domenica non troppo uggiosa di settembre. Tra di loro, c’è chi non perde l’occasione di mangiarsi un ultimo bombolone alla crema inzuppato nel cappuccino, un piccolo momento di dolcezza prima di mettersi in marcia per i prossimi 3, 4, 5 giorni, e chi si dedica agli ultimi abbracci con la famiglia.
Sono 1.137 gli aspiranti giganti che quest’anno hanno calcato la linea di partenza di quella che è una delle gare di trail più dure al mondo. Oltre mille atleti, persone con un unico sogno: salire sulla pedana dell’arrivo dopo aver completato le due alte vie valdostane, attraversando la Valle d’Aosta in un’impresa che li porterà a sfidare sé stessi e la montagna.
In mezzo alla frenesia della partenza, le storie degli atleti si intrecciano. “L’ho già tentato una volta, in coppia con un amico che però mi ha abbandonato strada facendo e di conseguenza mi sono ritirato. Questa volta parto da solo, non voglio essere seguito nemmeno dalla mia famiglia, voglio essere solo io e la montagna. L’aspettativa principale? Che il mio grande rispetto e amore per la montagna mi venga ripagato in qualche modo”, racconta Alessandro, con la determinazione che traspare da ogni parola. La sua è una storia di sfide passate e di un nuovo inizio.
Mancano solo pochi minuti alla partenza e gli occhi degli atleti iniziano a brillare, pieni di gioia, emozione e coraggio. “Sono al terzo Tor. Uno concluso e l’altro no. Questo è il Tor dello spareggio per me. Voglio godermi ogni momento di questa gara”, afferma Paolo con un sorriso che mescola serenità e tensione.
La partenza è un momento di pura energia: i giganti si prendono gli applausi e l’incoraggiamento del pubblico, qualcuno si ferma anche a scambiare un high five con i tifosi, mentre la folla esplode in un’ovazione collettiva. Il lungo percorso dei 330 km è appena iniziato.
A La Thuile, la prima tappa, c’è chi corre concentrato, mentre altri si muovono in gruppetti chiacchierando. “Oh, ma hai visto dove sono già arrivati i primi?” commenta qualcuno. Per la “pancia” del gruppo, però, la gara non è solo una sfida fisica: è un sogno che si realizza, una maratona epica che li porta a spingersi oltre i propri limiti.
“Vengo dalla Spagna, è il mio primo Tor. È incredibile essere qui”, dice Ana, senza troppe parole, ma con gli occhi che raccontano tutta l’emozione di quel momento. Non serve altro per esprimere la sensazione di essere parte di qualcosa di veramente grande.
Un viaggio epico tra le Alte Vie della Valle d’Aosta
Il TOR330 – Tor des Géants non è solo una gara, ma una vera e propria odissea tra le Alpi valdostane. I partecipanti affrontano 330 chilometri di sentieri impervi, con oltre 24.000 metri di dislivello positivo, attraversando le Alte Vie 1 e 2. Il percorso tocca i principali colli e villaggi valdostani, superando ben 35 colli sopra i 2.000 metri di altitudine, attraversando 28 comuni e passando per 7 basi vita, con oltre 40 punti di controllo e rifornimento. Tra salite ripide, discese tecniche e condizioni meteorologiche imprevedibili, questa gara si conferma una delle sfide più estreme al mondo.
Accanto al TOR330, che rimane la competizione di punta, altre due sfide epiche arricchiscono l’offerta del TOR X: il TOR des Glaciers e il TotDret.
Il TOR des Glaciers, con i suoi 450 km e un dislivello positivo che supera i 32.000 metri, è una delle gare più dure al mondo, pensata per i veri “giganti” della montagna. Partito un giorno prima del TOR330, il TOR des Glaciers segue un percorso che si snoda intorno ai ghiacciai e alle vette più alte della Valle d’Aosta, con passaggi spettacolari e sfidanti, progettati per mettere alla prova anche i corridori più esperti.
Il TotDret si disputa su un percorso di 130 km (in pratica l’ultimo tratto di gara del Tor des Gèants) che, pur avendo un dislivello contenuto rispetto agli altri eventi, conserva la stessa intensità e bellezza. Pensato per chi cerca un’esperienza intensa ma più breve, il TotDret è l’ideale per chi vuole vivere l’emozione del Tor senza affrontare la lunghezza delle distanze maggiori.
Di recente è stato introdotto nel programma della settimana il TOR 100-Dal Cervino al Monte Bianco, 100 chilometri da Cervinia a Courmayeur, considerato una probante prova di accesso alle distanze più lunghe, E’ riservato ai velocisti, infine il TOR 30- Passage au Malatrà, che si correrà sabato prossimo sulla distanza di 30 chilometri da Bosses a Courmayeur.