Ferrata Costoni di Croda Rossa, dove le Dolomiti danno spettacolo
Itinerario non troppo impegnativo, ma da non sottovalutare, in partenza dalla Val Fiscalina, in Alto Adige. Tra resti della Grande Guerra e visuali di grande respiro

Da Prati di Croda Rossa di Sesto raggiungere Cima Osservatorio è un viaggio nella storia e una gioia per gli occhi. Lungo i circa cinque chilometri dell’itinerario ci sono numerosi punti dove fermarsi sia per ammirare il paesaggio, sia per toccare con mano la storia della Grande Guerra. La ferrata Costoni di Croda Rossa non presenta particolari difficoltà e permette di prendersi tutto il tempo per ascoltare i silenzi, leggere quanto è scritto nel paesaggio e guardare i panorami che si aprono salendo di quota. Qui ogni pietra e ogni ruga sulla roccia può raccontare qualcosa, basta volerlo leggere. Croda Rossa di Sesto è la seconda delle cime che formano la Meridiana di Sesto, la formazione naturale che da sempre segna a valle lo scorrere del tempo.
L’itinerario
Partenza: Sesto (BZ), loc. Prati di Croda Rossa, stazione a monte della cabinovia
Dislivello: + 1100 m
Tempo di percorrenza: 6/8 ore (a/r)
Difficoltà: EEA – A+/B+
Con la cabinovia si raggiungono i Prati di Croda Rossa da dove inizia il sentiero. Si segue la traccia che in leggera discesa attraversa i “prati” che in inverno si trasformano in piste da sci. Il sentiero è sempre ben segnato ed evidente e prosegue poi iniziando a salire con decisione verso l’ultima stazione di risalita, dopo una palina segnaletica la si aggirerà a destra per entrare nel bosco. Da questo punto si entra nel Parco Naturale delle Tre Cime di Lavaredo.
Si guadagna quota rapidamente arrivando a una serie di tornanti che portano all’inizio del sentiero dei Costoni. Lungo il sentiero una piccola area attrezzata consente di sedersi per riposare, tuttavia, vale la pena continuare a camminare ancora un centinaio di metri. Sulla destra un segnale indicherà la posizione per arrivare al primo “balcone” naturale che si apre sulla Val Fiscalina. Ora lo sguardo può spaziare da Forcella Undici (2.650 m) fino a Cima di Sesto (2.876m) e nel mezzo le Crode Fiscaline con le Tre Cime di Lavaredo che iniziano a mostrarsi pian piano. Imponente davanti a noi il gruppo dei Tre Scarperi la cui vetta più alta, (3.151 m) fu la prima a essere salita in Dolomiti di Sesto nel 1869.
Si torna sul sentiero che si mantiene in leggera salita in una fitta macchia di pino mugo fino a raggiungere un bivio dove un cartello indica chiaramente di proseguire verso sinistra. La pendenza aumenta notevolmente e iniziano le prime difficoltà, piccoli salti di roccia dove sono evidenti le tracce e i resti della Grande Guerra. Una scala in legno supera un muro di roccia con il sentiero che continua a salire, la vegetazione si fa più rada.
Un breve tratto in discesa indica che si è prossimi all’inizio della via ferrata, quindi si indossano casco, imbrago e kit. Un breve tratto di cavo porta a una scala leggermente strapiombante poi a un’altra più semplice da salire. Qualche metro di cavo e si apre il circo glaciale basso di Croda Rossa. Evidenti sono i resti del conflitto: pali ancora in posizione, basamenti delle teleferiche e resti di costruzioni ormai quasi del tutto a terra. Inizia un tratto in salita tra rocce e ghiaioni che porta a raggiungere di nuovo il cavo, che sale tra lastroni di roccia fino al Wurzbach dove sono evidenti i resti del comando Austroungarico.
Vale la pena fermarsi qualche minuto alla sella del Wurzbach, davanti a noi Val Sassovecchio, il Monte Cristallo appena nascosto dalle Tre Cime di Lavaredo, le Tofane di Rozes e di Mezzo, il Piz Boè. Verso nord ecco il Crodon di San Candido e le cime del gruppo dei Tre Scarperi.
Si torna a camminare lungo il sentiero che ha un breve passaggio delicato in contropendenza per poi arrivare a un bivio. Si prende a sinistra per entrare in una forcelletta che porta al pianoro del Prater. Non facilissima da trovare, un poco a sinistra del sentiero che sale verso Croda Rossa, c’è la stele dedicata ad Hanns Sild dove riposa il Comandante del Wurzbach.
Da questo punto in poi la croce di vetta è ben visibile, per raggiungerla servirà un ultimo sforzo perché il sentiero torna a salire con decisione per raggiungere di nuovo i cavi che salgono di cengia in cengia ripidamente fino a raggiungere il bivio per la via Ferrata Zandonella. Con prudenza si deve superare un masso franato che ostruisce una delle porte del Museo all’aperto di Bellum Aquilarum, che cura i resti e la memoria della Grande Guerra.
Si aggira quindi lo sperone di roccia dove è posta la croce di Cima Osservatorio e con pochi passi si è in vetta, da dove sono visibili quasi tutte le vette della Cresta Carnica, degli Alti Tauri austriaci oltre alle Dolomiti del Comelico, mentre sull’altro versante si notano le Dolomiti di Sesto, d’Ampezzo e le cime delle Alpi Austriache.
Rientro per la stessa via di salita.
Da vedere a Sesto
La mostra permanente di Bellum Aquilarum sulla Grande Guerra allestita nell’ex scuola elementare. L’iniziativa mira a salvare le tracce del conflitto dall’oblio e a conservarle per i posteri, per il territorio e per i popoli di tutta Europa. È un prezioso monito contro la guerra e le sue conseguenze.
Il Forte Mittenberg che si raggiunge in dieci minuti di auto da piazza Innerkofler. È costruito sul versante nord e recentemente è stato completamente restaurato. Visite guidate sono possibili contattando l’ente turismo o l’Associazione Bellum Aquilarum.
Come arrivare
Dal Veneto si raggiunge prima Auronzo poi si seguono le indicazioni per Padola e Montecroce Comelico. Terminata la lunga discesa verso Sesto e appena entrati a Moso a sinistra il bivio che porta in Val Fiscalina. Dopo meno di un chilometro c’è il parcheggio della cabinovia.
Dall’Alto Adige seguire le indicazioni per San Candido poi quelle per Sesto. Dopo aver superato il cento abitato si raggiunge Moso si trovano, a destra, le indicazioni per la Val Fiscalina.