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Il Rifugio Fratelli Calvi cerca un gestore per i prossimi tre anni

La struttura posta a 2015 metri di quota in alta Val Brembana (BG) è tra le più amate delle Orobie bergamasche. Per candidarsi c’è tempo fino al 30 settembre

Andrea Berera ed Elisa Calegari concluderanno alla fine di questa stagione la loro esperienza di gestori del Rifugio Fratelli Calvi. Il CAI Bergamo, proprietario della struttura collocata a 2.015 metri di altitudine nelle Orobie bergamasche, è quindi alla ricerca di un nuovo rifugista.  Il Fratelli Calvi si raggiunge in circa 2.30 ore da Carona, in Val Brembana, dispone di 85 posti letto ed è meta apprezzata anche dagli scialpinisti.
Il bando pubblicato sul sito CAI Bergamo specifica che al nuovo gestore è richiesto tra l’altro di tenere aperto il rifugio almeno 180 giorni all’anno secondo un calendario di massima predefinito. La durata è fissata in tre anni, dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2028, con possibile tacito rinnovo per i successivi tra anni in assenza di disdetta di una delle parti.
Possono partecipare al bando imprenditori individuali, imprese, associazioni, associazioni temporanee di imprese purché, per norma statutaria, possano gestire direttamente la struttura e siano in possesso dei requisiti necessari per esercitare l’attività prevista. Oltre a garantire i servizi di ristorazione e alloggio, il nuovo gestore dovrà garantire la custodia, la cura e la conservazione del rifugio in condizioni di decoro ed efficienza, attuando a proprie spese la pulizia e la manutenzione ordinaria dell’intera struttura, nonché dell’area esterna di pertinenza e del sentiero di accesso al rifugio.

Per inviare la propria candidatura c’è tempo fino al 30 settembre.

L’assegnazione finale avverrà a giudizio insindacabile del consiglio direttivo della sezione Cai di Bergamo in base alle indicazioni di una commissione esaminatrice, composta da componenti del Cai, del Comune di Carona e della Comunità Montana Valle Brembana. Nella valutazione si terrà conto, ad esempio, dell’iscrizione al Cai o al Soccorso Alpino, l’esperienza nel settore della ristorazione e dell’accoglienza, la residenza nel territorio in cui il rifugio è inserito e un’offerta economica annua di almeno 38mila euro.

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