
Ancora un bivacco devastato dai vandali d’alta quota. A darne notizia è il CAI Santicolo sulla sua pagina Facebook due giorni fa (mercoledì 30 luglio) nel primo pomeriggio. Un post senza foto, forse per rispetto del bivacco stesso, ma che ha già ampiamente superato le 350 condivisioni.
Perché tutto quello che è brutto, che rovina la montagna e i luoghi che avvicinano all’infinito, lascia un non so che di indignazione. Non quella di cui troppo spesso ci si riempie la bocca, ma quella vera e giusta. E tanta, tanta tristezza. Anche perché il Bivacco Davide Salvadori – collocato a 2645 metri di quota in zona Passo del Torsoleto, nelle Orobie nord-orientali – è stato costruito dai ragazzi del CAI Santìcolo e dell’U.S. Córteno Golgi per ricordare l’amico Davide Salvadori, venuto a mancare tragicamente in un incidente stradale nel 1993 a soli 22 anni. Il bivacco è, per la gente di qui ma non solo, un luogo della memoria. Per gli skyrunner invece è uno dei punti simbolo della Skymarathon 4 Luglio, la cosiddetta Maratona del cielo.
Nel post non si parla di uno ma, bensì, di ripetuti atti vandalici e il CAI, forse esausto della spiacevole situazione, ne chiede la condivisione. La speranza è quella che arrivi ai diretti interessati.
Il messaggio del CAI Santicolo
Purtroppo, dopo ripetuti atti di vandalismo che si sono verificati nel nostro amato Bivacco Davide, abbiamo sentito il bisogno di scrivere due righe e di chiedervi di condividere questo post.
I bivacchi sono luoghi aperti a tutti che danno la possibilità di dormire o anche solo di sostare qualche ora. In particolar modo nel nostro Bivacco si è sempre cercato di allestire nel modo più confortevole possibile, lasciando provviste, fornetti per cucinare, coperte e ogni anno viene fatta la manutenzione dai volontari. Come sempre essendo un luogo autogestito, si chiede il buon senso delle persone nel lasciare il tutto in ordine, ma non è così. Volete sapere quali soprese abbiamo trovato? Sono state rubate attrezzature più volte ed un tavolo di servizio è stato addirittura fatto a pezzi e bruciato. Siamo veramente senza parole e amareggiati. Le persone dovrebbero essere grate di aver la possibilità di sostare in questi posti bellissimi; la montagna è fatta per essere vissuta, ma rispettata e di conseguenza anche le persone che ci credono e cercano di mantenere intatti questi luoghi. Speriamo che questo messaggio venga condiviso il più possibile e soprattutto che arrivi alle persone interessate.
I BIVACCHI SONO DI TUTTI, MA VANNO RISPETTATI.