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Crolli da Cima Falkner nelle Dolomiti di Brenta: i sentieri chiusi

Prosegue il monitoraggio dei droni della Protezione civile. L’instabilità della montagna ha determinato la chiusura di numerosi itinerari escursionistici e alpinistici

Nella giornata di domenica, alcuni significativi crolli di roccia hanno interessato Cima Falkner (nelle Dolomiti di Brenta, in Trentino) in entrambi i suoi versanti occidentale ed orientale, senza fortunatamente coinvolgere persone. Lunedì mattina un primo sopralluogo tecnico condotto dal Servizio geologico della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Nucleo elicotteri ha evidenziato una situazione preoccupante: l’intera cima sembra infatti essere interessata da un fenomeno morfogenetico in atto, verosimilmente correlato alla degradazione del permafrost. Il dissesto è ancora in corso e permane il rischio di un potenziale aggravamento.

In via precauzionale, sono stati pertanto chiusi i sentieri e le vie alpinistiche che interessano l’area sotto osservazione, secondo quanto previsto dalle ordinanze firmate dai sindaci dei Comuni di Tre Ville e Ville d’Anaunia. Nello specifico, rimane in vigore il divieto di accesso alla via ferrata delle Bocchette “Alfredo e Rodolfo Benini” (sentiero SAT n. 305), così come ai sentieri n. 315 (via ferrata Bruno Dallagiacoma), n. 316 (da Passo Grostè ai rifugi Tuckett e Sella) e n. 331 (dal bivio del 316 al bivio con il 305).

Martedì mattina, una nuova ispezione ad opera di un team composto dal Nucleo droni dei Vigili del Fuoco di Trento, dal Servizio geologico della provincia e dal Soccorso Alpino e Speleologico Trentino ha confermato allargamenti significativi nelle fratture rocciose. I tecnici stanno ora elaborando una simulazione tridimensionale del possibile “espandimento” dei massi in caso di ulteriori crolli, alla luce dell’instabilità della roccia. I modelli sono indicativi ma utili per comprendere ogni possibile scenario futuro. Pur trattandosi di un fenomeno naturale in ambienti dolomitici, infatti, il crollo di Cima Falkner appare rilevante sia per l’estensione che per la volumetria del materiale coinvolto.

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