Mont Blanc Adventure, un nuovo videogame per conoscere l’alta quota
Realizzato dalla Fondazione Montagna sicura di Courmayeur, il gioco è particolarmente realistico ed è pensato per far conoscere, divertendosi, le Terre alte. Disponibile, gratis, dal 31 luglio
Basta con i videogiochi in cui si spara, si scappa o si raccolgono monete fluttuanti. Molto meglio un videogame in cui infilare un imbrago, mettere la corda in spalla e affrontare crepacci digitali con il fiato sospeso. È il caso di Mont Blanc Adventure, il nuovo browser game educativo lanciato dalla Fondazione Montagna sicura, sviluppato insieme a Simtech s.r.l., pensato per far conoscere ai giovani (e non solo) l’universo affascinante e complesso del Monte Bianco. Senza sudare, ma con la testa accesa.
Un videogioco, sì, ma con dentro la vera montagna: quella di Courmayeur e di Chamonix, della Skyway e dei rifugi in quota, della flora che resiste al gelo e della sicurezza che non va mai dimenticata. Il giocatore parte da Courmayeur sale fino sul tetto d’Europa e scende sull’altro versante, accompagnato da una guida alpina valdostana che dispensa dritte, racconti e consigli con quella sobria autorevolezza tipica di chi la montagna la conosce davvero.
E tutto questo lo si fa dal divano di casa, su smartphone, tablet o PC, connessi a un semplice link, senza scaricare nulla. Ma attenzione: la grafica è sorprendentemente realistica, grazie al lavoro certosino dei 3D artist di Simtech, e l’esperienza di gioco è pensata per essere anche un piccolo corso accelerato di cultura alpina. Sicurezza, orientamento, flora, fauna, meteorologia, gestione del rischio: tutto entra nel gioco con naturalezza, completando un diario personale che diventa un piccolo manuale dell’alta quota.
Mont Blanc Adventure sarà disponibile in italiano, francese e inglese a partire dal 31 luglio. Il gioco sarà totalmente gratuito e accessibile dal sito della Fondazione, che di Monte Bianco e ghiacciai ne sa qualcosa. Una garanzia, se mai ce ne fosse bisogno, che dietro il pixel c’è sostanza.
In un mondo dove la montagna sta diventando sempre più social, questa è una risposta intelligente: usare la tecnologia per formare, coinvolgere, incuriosire. E magari, accendere la miccia della prossima passione per la montagna per chi ancora non ce l’ha.