Vivere in malga. La scelta di Luisa Adami e delle sue figlie Serena e Giada
A Malga Pozof, sullo Zoncolan, da quest’anno le tre donne gestiscono il bestiame e offrono servizio di ristorazione. Una scelta d’amore. Per gli animali
Una passione grande, tramandata, che fa mettere da parte gli indugi. È questa la spinta che ha portato Luisa Adami e sua figlia Serena a scegliere di salire in quota, con gli animali, e di gestire una malga. Una scelta di cuore, di passione. Impegnativa, certo, ma che permette di fare una vita vera, all’aria aperta, in montagna. Luisa e Serena da quest’anno gestiscono una delle malghe più conosciute delle Alpi carniche, malga Pozof,sullo Zoncolan, a 1583 metri di quota.
Una malga accogliente, abbastanza grande per caseificare, gestire gli animali e accogliere gli ospiti a tavola, in un bell’agriturismo.
“Sono figlia d’arte, faccio questo mestiere da sempre, ma negli ultimi anni in famiglia e in azienda agricola eravamo in tanti e mettersi d’accordo era difficile. Così, non senza timori e sofferenze, ho deciso di prendermi una pausa, andando a lavorare in latteria a Sappada. Serena, che aveva concluso la scuola alberghiera, era impegnata come cuoca, in alcuni ristoranti della zona. Ma il richiamo dell’allevamento era forte e le prime due vitelline, di razza bruna alpina, sono arrivate come regalo di compleanno. Nel 2022 ne abbiamo prese altre tre”, spiega Luisa. Crescendo la passione, aumentava anche l’impegno. E così si è arrivati a 13 mucche. E alla prima estate in quota. “Lo scorso anno siamo salite a malga Valdajer, in comune di Treppo Carnico. Eravamo solo Serena, io e la mia figlia più piccola Giada, che oggi ha 15 anni. Io in stalla e a far formaggio, Serena in cucina e Giada al servizio. Ce l’abbiamo fatta, lavorando in sintonia, ognuna con le proprie competenze e capacità ma tutte, comunque, in grado di aiutare le altre”, spiega Luisa Adami.
L’arrivo a Malga Pozof
Allora era la riapertura di una malga chiusa da 5 anni, da far ripartire. “Quest’anno, invece, siamo a malga Pozof. Ha un’ottima posizione e appena ho saputo della possibilità di partecipare al bando non ho titubato nemmeno per 30 secondi, nonostante avessi già pagato l’annualità per la malga di Treppo”, aggiunge la Adami.
Il premio per un tale entusiasmo è stato immediato. Luisa e le sue ragazze sono salite in malga il 14 giugno, insieme agli animali, che da ottobre a maggio vivono in una stalla in Braida, in comune di Comeglians. Poco dopo le hanno raggiunte anche una quindicina di capre, con il loro pastore. “E così possiamo fare anche il formaggio di latte misto”, aggiunge Luisa. Ogni giorno il menù propone taglieri di formaggi, ricotta e salumi di casa ma anche piatti tradizionali, come i cjarsons, una pasta ripiena simile agli agnolotti, i ravioli con noci, speck e pastorut, un tipico formaggio morbido, saporito, della Carnia, e l’imperdibile polenta con il frico, il tortino di formaggio e patate. E ovviamente i formaggi si possono anche acquistare, per gustarli a casa.
Le difficoltà della vita in quota con gli animali? “Non sono quelle di avere l’impegno, ogni giorno, di gestire le mucche, caseificare o accogliere gli ospiti. Tutto questo è quello che ci piace davvero fare”, risponde sorridente Luisa Adami. “La parte difficile è quella della burocrazia: tra corsi e documentazioni richieste è come avessimo un ristorante in centro città. E poi dobbiamo gestire due contabilità, quella del caseificio e quella della ristorazione. Non è semplice. Però stare qui, in quota, insieme agli animali, ci ripaga di tutto. C’è un altro ritmo di vita, lontani dallo stress, dal traffico. Per me questo è un grandissimo sollievo”.