
Il 6 giugno del 1944 la storia dell’Europa è cambiata. Sulle spiagge della Normandia, in una mattina di mare agitato e di vento, più di 150.000 militari arrivati Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Francia, affiancati da contingenti di altri Paesi, sono sbarcati sulla costa più difesa d’Europa, dove la Germania nazista aveva costruito i bunker, le postazioni e i reticolati del Vallo Atlantico.
La battaglia, senza troppi problemi per gli Alleati sulle spiagge chiamate in codice Utah, Juno, Gold e Sword, è stato difficilissima e sanguinosa a Omaha Beach, di fronte ai minuscoli centri di Colleville, St-Laurent e Vierville-sur-Mer. Nel Normandy American Cemetery, che si affaccia dall’alto sulla spiaggia, riposano 9.389 militari arrivati dagli USA che hanno dato la vita per la nostra libertà.
Oggi, tra la primavera e l’estate, Omaha Beach e il suo entroterra vedono un grande afflusso di turisti in auto, cicloturisti ed escursionisti a piedi. Per esplorare la spiaggia e l’entroterra si può scegliere tra il breve sentiero-natura che inizia dal posteggio di Ruquet, e tratti più o meno lunghi del Sentier du Littoral (GR 223) che in questa zona alterna tratti accanto alla spiaggia e altri nella verde campagna al di sopra delle dune.
Consigliamo di combinare questi percorsi, camminando per circa 5 chilometri e toccando il Cimitero di guerra americano, vari bunker tedeschi, lo storico memoriale della battaglia e Les Braves, un impressionante monumento in acciaio realizzato dallo scultore francese Anilore Banon.
Una decina di chilometri più a ovest, merita una passeggiata anche la Pointe du Hoc, con i suoi bunker tedeschi e le sue scogliere superate dai Rangers americani.
Ovunque, la commozione ispirata dalle testimonianze della battaglia combattuta 81 anni fa si affianca alla suggestione dei luoghi. Tra la primavera e l’estate a Omaha Beach si incontrano migliaia di persone, ma il sentiero-natura resta sempre tranquillo. In autunno e d’inverno il paesaggio ridiventa solitario e solenne come prima dell’alba del 6 giugno 1944.
L’itinerario
Punto di partenza: Parking du Ruquet
Dislivello: + 110 metri
Tempo: 2.45 ore a/r
Difficoltà: T
Periodo consigliato: tutto l’anno
Accanto al posteggio du Ruquet , alle spalle di un ben visibile bunker tedesco, un ripido sentierino segnato sale fino a un panoramico altopiano. Lo si attraversa seguendo i cartelli del sentiero-natura, si aggirano delle siepi, e si incrocia la strada appena percorsa accanto a un memoriale. Si costeggia un vallone, si scende al suo interno per un ripido sentierino, e si risale al di là, nella fitta macchia, fino a un bivio segnalato dove si va a destra.
Poco più avanti si sbuca nei posteggi (57 m, 0.30 ore) del Cimitero di guerra americano. Verso sinistra, un viottolo asfaltato porta alle migliaia di tombe dei soldati, dei sottufficiali e degli ufficiali a stelle e strisce. Tra le croci dei combattenti di fede cristiana, spiccano le stelle di David degli ebrei USA che si sono arruolati per combattere le armate di Hitler.
Fino alla cappella al centro del Cimitero si cammina per 0.15 ore, ma la sosta per riflettere o pregare richiede molto più tempo. Dalla ringhiera che chiude il Cimitero verso nord ci si affaccia nuovamente sulla spiaggia.
Terminata la visita si torna all’ingresso e ai posteggi, si segue la strada di accesso fino a una rotatoria, e poi si va a sinistra per una stretta strada asfaltata che scende verso la spiaggia e piega a destra. A un bivio, i segnavia del GR 223 indicano, sulla destra, un sentiero che scende nella macchia, traversa un fosso e continua in piano fino a un bar e a un centro di sport nautici (7 m, 0.30 ore).
Si riparte costeggiando un posteggio, e poi camminando sulla spiaggia, o sul viottolo che la costeggia a sinistra, ai piedi del Cimitero americano. Tornati in vista del posteggio di Ruquet, si continua sulla spiaggia, vastissima con la bassa marea e molto più stretta quando il livello del mare è al massimo. Un piacevole percorso porta al vistoso monumento di Les Braves (0 m, 0.30 ore), alle spalle del quale è un memoriale storico. In questa zona si può sostare in vari bar e ristoranti. Tornando indietro sulla spiaggia si raggiunge il punto di partenza (0.30 ore).
La storia e il mito dello Sbarco
Per i comandi degli Alleati, lo sbarco sulla costa della Francia occupata era l’Operazione Overlord, il 6 giugno del 1944 è passato alla storia come il D-Day. Mentre le truppe raggiungevano il Sud dell’Inghilterra, un elaborato piano di disinformazione ha convinto i generali tedeschi che lo sbarco sarebbe avvenuto presso Calais, dove il Canale della Manica è più stretta.
Nella notte tra il 5 e il 6 giugno, paracadutisti americani e britannici sono scesi nell’entroterra, soprattutto a Sainte-Mère-Eglise e lungo il fiume Orne, presso Caen. Hanno partecipato allo Sbarco circa 150.000 militari alleati, appoggiati da un numero impressionante di navi e di aerei.
Le perdite del primo giorno sono state di 20.000 feriti e di 5.000 caduti, per la metà a Omaha Beach, difesa dalla Wehrmacht tedesca con postazioni di artiglieria, reticolati e trincee, e con ostacoli e mine sulla spiaggia, la campagna si è conclusa a fine luglio con la liberazione di Parigi.
Nel dopoguerra, il mito della “Bloody Omaha”, la “sanguinosa Omaha”, è stato tenuto in vita dai governi dei Paesi vincitori, dai pellegrinaggi dei reduci e delle loro famiglie, e da film di enorme successo come Il giorno più lungo (1962) e Salvate il soldato Ryan (1998). Oggi nella zona sono decine di memoriali, vari bunker parzialmente restaurati e numerosi musei. Da non perdere, tra questi, l’Airborne Museum di Sainte-Mère- Église, dedicato ai paracadutisti della 84ª e della 101ª divisione USA.
Come arrivare
Il piccolissimo centro di St. Laurent-sur-Mer si raggiunge in auto dal centro medievale di Bayeux e dalla superstrada N13 che unisce Caen a Cherbourg. Dalle case, una stretta strada asfaltata scende a Omaha Beach in corrispondenza del posteggio (gratuito) di Ruquet (2 m). Se si raggiunge il paese in bus, e si scende alla spiaggia a piedi, occorrono 0.45 ore in più tra andata e ritorno.