
Stefano Ghisolfi ha scalato Anam Cara Low, blocco gradato V15 (8c) a Silvretta in Austria. È il boulder più duro da lui scalato finora, e dimostra la poliedricità del campione di arrampicata sportiva. Due giorni prima di questo blocco, Ghisolfi aveva chiuso Anam Cara V14 in pochissimi tentativi, e anche un V10, tre V11 e due V12. “Anam Cara Low aggiunge quattro movimenti al V14, li ho provati subito dopo aver chiuso Anam Cara e ho poi salito tutta la linea dopo un giorno di riposo. L’unico lato negativo è che adesso non posso saltare dall’8b+ al 9a boulder” ha commentato Ghisolfi su Instagram.
“È bello scalare un nuovo grado, mi è successo l’ultima volta nel 2018 con Perfecto Mundo. La mia motivazione nel bouldering ha sempre avuto i suoi alti e bassi, ma credo di potermici concentrare un po’ di più da adesso in poi”.
Anam cara Low è il primo V15 ufficiale dello scalatore trentino, ma non è certo la prima volta che si trova a mettere le mani su boulder di questa difficoltà. Ghisolfi ha infatti completato la sequenza chiave di Silence, che ha come minimo il grado V15.
Prima di questa parentesi boulderistica, Ghisolfi aveva concentrato gran parte dei suoi sforzi questa primavera per chiudere quattro vie di 9b, in altrettante falesie spagnole. È riuscito a completarne tre su quattro: The Full Journey di Alex Megos a Margalef, Sleeping Lion di Chris Sharma a Siurana e Neanderthal sempre di Sharma a Santa Linya.
L’ultima della lista era Fight or Flight, a Oliana, che si è rivelata più difficile per Ghisolfi. Alla fine il trentino ha dovuto abbandonare questa ultima linea del progetto a causa delle temperature, che si erano alzate troppo con l’arrivo dell’estate.