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Messa in sicurezza la normale della Cima sud dell’Argentera

Nei giorni scorsi in gruppo di aspiranti guide alpine impegnate nel corso di abilitazione ha provveduto a sostituire le protezioni ormai troppo vetuste (e poco affidabili) con nuovi punti di ancoraggio

La Cima Sud dell’Argentera, la vetta più alta delle Alpi Marittime, è una meta che attira alpinisti esperti da tutto il Nord Italia, oltre che dall’estero. Ora la via normale si prepara a diventare più sicura: vecchie corde e ancoraggi datati, infatti, lasciano il posto a nuovi punti di protezione, per garantire maggiore sicurezza senza togliere autonomia a chi sale.

Il 24 giugno è iniziata la messa in sicurezza della via normale alla Cima Sud dell’Argentera (3.297 metri). L’intervento, frutto della collaborazione tra APAM (Aree Protette Alpi Marittime) e le guide alpine coordinate da Matteo Canova, ha visto la rimozione della vecchia attrezzatura: la celebre cengia sul versante sud-est della montagna è stata liberata dalle corde fisse ormai insicure, che sono state sostituite unicamente da nuovi punti di ancoraggio costituiti da chiodi inox lunghi 120 mm con moschettoni a anello, pensati per far scorrere la corda di progressione nei tratti più esposti e a maggior rischio di caduta.

In questo modo, si consente agli alpinisti di progredire in sicurezza, mantenendo la libertà di gestione della salita: «I chiodi cui erano ancorate le vecchie corde avevano 40-50 anni – spiega Canova sui canali dell’APAM – Le abbiamo rimosse e abbiamo installato fix più sicuri. In questo modo, chi vuole assicurarsi potrà passar la corda nel moschettone». Un aspetto fondamentale emerso nel progetto è la necessità di rispettare il quadro normativo vigente: in Piemonte, infatti, per attrezzare o richiodare vie di arrampicata nelle aree protette come le Alpi Marittime, è obbligatorio richiedere un’autorizzazione specifica, in conformità con la Legge Regionale 19/2009 e il Testo Unico sulla tutela della biodiversità. Questo per garantire la protezione della flora e della fauna, in particolare durante periodi sensibili come la nidificazione degli uccelli.

Nei giorni dell’intervento più significativo sull’Argentera, gli allievi del corso guide, insieme agli istruttori e ai volontari del Soccorso Alpino, hanno percorso anche altre vie classiche del massiccio, come la Cresta Savoia e il Claus, cogliendo l’occasione per interventi minori (sostituzione di vecchi chiodi ecc.). Un esempio concreto di come sicurezza e tutela ambientale possano procedere insieme, preservando l’integrità di uno degli ambienti alpini più delicati.

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