Il governo USA vuole mettere in vendita almeno una dozzina di aree di arrampicata
Il recente disegno di legge prevede la possibilità di vendere ai privati 250 milioni di acri di terreni pubblici: 45.000 vie di arrampicata e boulder rischiano di diventare inaccessibili. La mobilitazione degli scalatori
Tempi difficili per i climber a stelle e strisce. Il più recente budget bill del Senato statunitense contiene la proposta di mettere in vendita più di 250 milioni di acri di terreni pubblici, comprendenti luoghi nei quali si sviluppano complessivamente circa 45.000 tra vie di arrampicata e blocchi boulder. Il timore è che una volta in mano a privati queste aree non siano più liberamente accessibili agli scalatori (e non solo, ovviamente).
La proposta non è ancora passata, ma la preoccupazione è notevole. Tra le aree che potrebbero essere messe in vendita ce ne sono diverse molto popolari tra cui Buttermilks, Ten Sleep Canyon, Vedauwoo, Wild Iris, Pine Creek Canyon.
Le organizzazioni di scalatori stanno spargendo la notizia, e chiedendo agli sportivi di fare pressione sui senatori dei loro Stati per votare contrario a questa proposta. “La tua falesia preferita, il tuo progetto di lungo termine, i tuoi terreni pubblici sono tutti a rischio. Ma non sono ancora in vendita, e adesso è l’ora di parlare. Dì al tuo senatore che i terreni pubblici non sono in vendita. Siamo più forti quando ci uniamo per proteggere i luoghi che amiamo. Facciamo rumore. Proteggiamo l’arrampicata in America”, recita il post condiviso su Instagram da The Access Fund. Il messaggio è seguito da un carosello di foto che ritraggono climber di ogni etnia e genere mentre scalano sulle pareti in cui l’arrampicata potrebbe cessare di esistere qualora fosse approvata questa risoluzione.