
Tra il 5 luglio e il 4 ottobre si tiene una originale iniziativa culturale e di intrattenimento con quattro appuntamenti in altrettanti rifugi dell’arco alpino. L’iniziativa si chiama Rifugiati in rifugio: la parola “rifugiati” è da intendere come sostantivo plurale ma è, nell’intento degli organizzatori, anche verbo esortativo, come caldo invito a partecipare rivolto a tutti gli amanti della montagna.
Il cuore del progetto, a cura dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano è incentrato a promuovere “la conoscenza dei fenomeni migratori, in particolare l’asilo e la protezione, e a creare momenti di dialogo tra diverse esperienze”. Perché trattare un tema come questo in montagna? Perché, come dicono gli organizzatori, spesso le montagne hanno segnato i confini e quello di difendere o oltrepassare i confini è argomento correlato anche alle migrazioni. Eppure le montagne sono da sempre anche luogo di incontro tra popoli diversi e quindi la parola confine è da interpretare come “luogo in cui si finisce insieme” più che come “frontiera” da superare in contrapposizione.
Ed è su questi significati che nei quattro rifugi prescelti – il Rifugio Jervis (1732 metri) in Val Pellice, Piemonte, il Rifugio Tita Secchi (2367 m), nel Parco dell’Adamello ai piedi della parete Sud del Cornone del Blumone, il Rifugio Settimo Alpini (1502 m) nelle Dolomiti Bellunesi e il Rifugio Pellarini (1499 m), nel cuore delle Alpi Giulie sopra Malborghetto Valbruna – si terranno quattro incontri di presentazione/dibattito con altrettanti momenti di intrattenimento tra parole e musica. Si parlerà di rotta balcanica, di obblighi di soccorso a favore di chi fugge, di solidarietà e di riscaldamento globale, perché il tema dei fenomeni migratori incrocia sì quello delle guerre, ma anche quello del cambiamento climatico, con alluvioni, inondazioni e siccità estreme che costringono a spostarsi per cercare migliori condizioni di vita.
Il calendario
Il 5 luglio alle 15.30 al Rifugio Tita Secchi si parlerà di Tutela della vita umana in ambienti ostili: gli obblighi di soccorso, con Abdessamad Bellamkadden, testimone dal Marocco, Sara Parenti, volontaria, Carlo Ruga Riva, professore di diritto penale, Francesca De VIttor, ricercatrice in diritto internazionale e con la musica della cantautrice e musicoterapeuta Chiara Patronella.
Il 23 agosto alle 14 al Rifugio Pellarini c’è In viaggio tra le montagne: tutti gli ostacoli della rotta balcanicacon Shahzad Manzoor, rifugiato pakistano e cuoco a Tarvisio, Devisri Namblar, antropologa, Anna Brambilla, avvocata e con le musiche di Nicole Coceancig, vincitrice del Premio Ciampi 2024 con il disco Zohra.
Il 20 settembre alle 14.30 al Rifugio Settimo Alpini si tiene Quando adattarsi è impossibile: persone e riscaldamento globale, con rifugiati dell’Associazione Popoli Insieme, Silvia Stefanelli, accademica del Cai e esperta di clima e foreste, Francesco Mason, avvocato e un intrattenimento di Stefano Collizzoli e Paolo Ghisu, autori del documentario Il canto del ghiaccio.
Infine, il 4 ottobre, alle 14.30 al Rifugio Jervis, il tema trattato sarà Percorsi di resistenza e solidarietà: l’umanità criminalizzata, con Ahmed Dawood, testimone della resistenza Hazara, Lorenzo Trucco, avvocato e presidente ASGI, Stefano Zirulla, professore di diritto penale, Davide Rostan, pastore Valdese, e il liutista e attivista Luca Chiavinato.
Al momento il primo appuntamento del 5 luglio ha già esaurito i posti in rifugio ma, avvisando i gestori, ci si può anche attendare all’esterno.
Il programma completo si può consultare al seguente link.