Meridiani Montagne

Trekking sull’Alta via dei Re: per conoscere a passo lento l’Argentera e le sue sorelle

Un ampio reportage pubblicato sul numero 134 di Meridiani Montagne racconta il più entusiasmante itinerario di più giorni da percorrere ai piedi della vetta più alta delle Alpi Marittime

Settantasette chilometri, 6.000 metri di dislivello, sette tappe. L’Alta Via dei Re è uno dei più impegnativi ed entusiasmanti trekking delle Alpi Marittime. Impegnativo perché oltre a lunghezza e dislivello complessivo prevede diversi passaggi a quote elevate e su terreno non esattamente agevole. Ad entusiasmare sono gli scenari in cui ci si muove, sfiorando grandi pareti ma anche costeggiando numerosi laghetti alpini e verdeggianti valloni d’alta quota lungo i quali rilassarsi in vista della successiva ascesa. A tutto ciò si aggiunge il fascino delle antiche strade reali, quelle fatte costruire dai Savoia che ai piedi dell’Argentera erano di casa. Lunghi tratti di queste vie sono stati restaurati rendendo così più facile il cammino e, facendo ricorso alla fantasia, ci si può anche immaginare al seguito dei sovrani.
All’Alta via dei Re è dedicato il reportage pubblicato sul numero 134 di Meridiani Montagne intitolato Argentera e Valle Gesso attualmente in edicola.

Ecco qualche breve passaggio dell’articolo Andatura regale

La copertina di Meridiani Montagne

Sette tappe, 77 chilometri

…Il percorso forse più completo e rappresentativo, di ampio respiro, è l’Alta Via dei Re, un itinerario di circa 77 chilometri che si sviluppa in sette tappe, abbracciando tutto il gruppo montuoso attraverso i territori del Parco naturale Alpi Marittime…  L’Alta Via dei Re segue sentieri in alta quota, principalmente vecchie mulattiere reali o strade militari. Sono il risultato di secoli di strategia difensiva e controllo del territorio. Ma non solo, perché il nome Alta Via dei Re trae origine dalla storica presenza di Casa Savoia in queste terre. I reali sabaudi, infatti, utilizzavano queste montagne come riserve venatorie, e molti degli attuali sentieri seguono le antiche mulattiere utilizzate durante le loro battute di caccia e collegano i reali casotti di caccia. Ne è un esempio il Piano della Casa del Re, un’ampia conca alpina dove Vittorio Emanuele II stabilì un avamposto per le sue battute…  

La cavalcata dei rifugi

… Da qui il viaggio prosegue fino al rifugio Valasco, inconfondibile con i suoi colori e la sua struttura “a fortino”, di quando era utilizzato come casa di caccia. Il cammino dell’Alta Via prosegue con la terza tappa, che raggiunge il rifugio Franco Remondino, dedicato al tenente degli alpini morto il 27 luglio del 1931 precipitando dalla parete di Rocca Gialeo con il compagno Erasmo Vivarelli. E ancora, una valle dopo l’altra, si incontra il rifugio Genova-Figari, a pochi passi dal bacino artificiale del Chiotas. Siamo nel cuore dell’Alta Via dei Re, con il panorama dominato dalla mole dell’Argentera. La quinta tappa conduce al rifugio Soria-Ellena, a 1840 metri di quota, un punto d’appoggio perfetto non solo per il cammino, ma anche per la salita al vicino Monte Gelas (3143 m)…

Dai ghiacciai al fondovalle

Il tratto di sentiero che porta fin qui è particolarmente suggestivo. Si lasciano infatti i caratteristici pascoli dell’Alta Via dei Re, per entrare in un paesaggio aspro e roccioso, fino agli ultimi passi che permettono di ammirare quel che rimane del Ghiacciaio del Gelas. Osservando la morfologia delle montagne, si possono immaginare le dimensioni originarie del ghiacciaio più meridionale delle Alpi, oggi ridotto a due modesti nevai perenni. Dopo una notte in quota, il sentiero torna a scendere verso altitudini più modeste, riportando in mezzo alla vita.  I prati fioriti e i torrenti ricchi di acqua accompagnano gli ultimi passi fino a San Giacomo di Entracque…

 

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