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Negli alpeggi del Gran Paradiso arrivano gli abbeveratoi hi-tech

L’iniziativa avviata allo scopo di proteggere torbiere e sorgenti in quota messe in difficoltà dal cambiamento climatico

Basta vasche da bagno di ceramica scrostata in mezzo ai prati! Le nuove vasche per l’abbeveraggio del bestiame arrivano con galleggiante, tubi e raccorderia inclusi. E sono pure gratis.
Lo fa sapere il Parco Nazionale Gran Paradiso, che ha pubblicato un avviso pubblico a uso di pastori e allevatori: sono disponibili nuove vasche da pascolo in comodato d’uso gratuito. L’iniziativa fa parte del progetto ACLIMO, finanziato dal programma europeo Interreg Alcotra, e mira a rendere l’alpeggio un po’ più resiliente alle siccità (e un po’ meno fangoso).

Si tratta di vasche professionali da 200 o 400 litri, complete di galleggiante, copertura e 20 metri di tubo con tutta la raccorderia necessaria. Una piccola rivoluzione per l’idratazione bovina, ma anche un gesto concreto per proteggere ambienti fragili come torbiere e sorgenti d’alta quota. L’idea è semplice: evitare che il bestiame vi si avvicini direttamente, calpestando e compromettendo ecosistemi delicati, e offrire in cambio un sistema più efficiente e sostenibile.

Le domande per ricevere le vasche vanno presentate entro il 25 maggio 2025. Possono partecipare allevatori, singoli o associati, che operano all’interno del territorio del Parco Nazionale. Le richieste saranno valutate sulla base di priorità precise: chi ha sorgenti da proteggere, abbeveratoi inadeguati o alpeggi già messi in difficoltà dal cambiamento climatico verrà considerato prima degli altri.

Naturalmente, non si tratta di una donazione senza condizioni. Chi riceve le vasche si impegna a utilizzarle correttamente, a smaltire quelle vecchie e a garantire la manutenzione. Il Parco potrà effettuare controlli e, in caso di uso scorretto o interruzione dell’attività, richiederne la restituzione. Non sono ammesse, purtroppo, piscine per capre né vasche idromassaggio per malgari stanchi.

Dietro questa iniziativa dall’aria buffa c’è però un nodo molto serio: l’impatto reale del cambiamento climatico sulle attività pastorali di montagna. Le sorgenti si prosciugano, i pascoli si seccano e il fabbisogno d’acqua per gli animali rischia di diventare un problema strutturale. L’abbeverata sostenibile è, a tutti gli effetti, un atto di adattamento climatico. Un gesto pratico che ha tutto il sapore – e il peso – del futuro.
E così, nel cuore del Gran Paradiso, mentre i ghiacciai indietreggiano e l’acqua scarseggia, si risponde… una vasca alla volta.

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