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Nasce il cammino che unisce Sant’Anna di Stazzema a Marzabotto. Per non dimenticare

Ottant’anni dopo le stragi compiute dalle SS e dalla Wehrmacht in Emilia e in Toscana, nasce un itinerario a piedi lungo 180 chilometri che collega Sant’Anna a Monte Sole. Sarà percorribile tra la primavera e l’estate 2025

Nell’estate del 1944, ottant’anni fa, il fronte della Seconda Guerra Mondiale in Italia si stabilizza sulla Linea Gotica, il sistema di fortificazioni tedesche che unisce la Versilia e il Tirreno con l’Adriatico. Americani e britannici tentano di sfondarla già in autunno, poi il gelo dell’inverno ferma tutto. L’avanzata finale verso la Pianura Padana arriverà solo nella primavera del 1945. 

Alle spalle della Linea Gotica, però, si muovono i reparti partigiani, appoggiati dalla popolazione locale, e spesso riforniti dagli Alleati con lanci di materiale e di armi. Il maresciallo Albert Kesselring, comandante supremo delle forze tedesche in Italia, ordina di fare terra bruciata. 

Secondo Giorgio Bocca, comandante partigiano e più tardi giornalista e storico famoso, sull’Appennino, alla fine dell’estate del 1944, va in scena una “grande strage sistematica”, una “striscia di fuoco e di morte” con “migliaia di civili fucilati, impiccati, bruciati, oltre ogni misura della rappresaglia, fuori da ogni immaginabile utilità militare”.

L’incarico di “ripulire” le retrovie della Linea Gotica viene assegnato da Kesselring alla 16ª Divisione Panzergrenadier delle SS, agli ordini del generale Max Simon. Al comando del battaglione incaricato di rastrellare il territorio è il maggiore Walter Reder, un nazista che ha combattuto e massacrato in Francia, in Ucraina e in Russia.  

I militari tedeschi, spesso coadiuvati dalle Brigate Nere fasciste, compiono stragi di civili a Bagni di Lucca, Piteglio, Grizzana, San Terenzo Monti e Vinca. I due eventi-simbolo sono il massacro di Sant’Anna di Stazzema (12 agosto 1944, 560 vittime) ai piedi delle Alpi Apuane, e la serie di stragi di Monte Sole (29-settembre-5 ottobre 1944, 1830 morti), nei territori di Marzabotto e Monzuno, sulle colline che separano Bologna dall’Appennino. 

Ogni anno, dopo la Liberazione della primavera 1945, le stragi e le loro vittime vengono ricordate dall’ANPI, dalle amministrazioni locali, dai parenti delle vittime e da migliaia di cittadini. Lo scorso 29 settembre, ottantesimo anniversario della strage di Monte Sole, hanno partecipato alle celebrazioni Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, e Frank-Walter Steinmeier, Presidente della Repubblica Federale Tedesca. 

“Provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti, a nome del mio Paese oggi vi chiedo perdono”, ha detto con commozione Steinmeier. “La memoria richiama responsabilità. Nella Seconda guerra mondiale si toccò il fondo dell’abisso. Non è stato facile ricostruire un continente dalle macerie materiali e morali cui nazismo e fascismo l’avevano condannato”, ha aggiunto Mattarella.

Da tempo, a Sant’Anna di Stazzema e a Monte Sole, sono nati due Parchi della pace attrezzati con musei e centri-visita, e dove una rete di sentieri consente di esplorare i luoghi delle stragi. L’atmosfera serena dei boschi, delle rocce e dei calanchi di oggi contrasta con il dolore del passato. 

Accanto ai sentieri locali dei due Parchi è nato un progetto più ambizioso. Nella primavera 2025, quando si celebreranno gli ottant’anni dal ritorno della pace in Europa, dovrebbe essere completato il Cammino da Stazzema a Monte Sole. Un trekking lungo 180 chilometri e che tocca 14 Comuni, che attraversa paesaggi montani, i borghi e i luoghi della memoria tra l’alta Versilia e la Valle del Serchio in Toscana, e l’Appennino e il preappennino bolognese in Emilia. 

Da anni, gruppi di camminatori compiono già questo pellegrinaggio nella storia dell’Italia moderna. Il racconto di uno di questi viaggi è in Camminare l’antifascismo, un piccolo ma prezioso libro pubblicato nel 2022 dal Gruppo Abele. 

A promuovere la realizzazione del Cammino, invece, sono ora la Regione Toscana e la Regione Emilia-Romagna, insieme al Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema e al Comitato per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto. 

Nello studio di fattibilità presentato nelle scorse settimane il Cammino è diviso in 11 tappe, con partenza da Pietrasanta, in Versilia, per Sant’Anna di Stazzema. Successivamente il percorso tocca Camaiore, Pescaglia, Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca, Vico Pancellorum, San Marcello Pistoiese e Sambuca Pistoiese in Toscana, e poi Porretta Terme, Riola, Grizzana Morandi, Marzabotto e Monzuno in Emilia. 

“La Toscana è da sempre impegnata sui temi della memoria e della pace, con le radici ben salde nell’antifascismo. Quello da Sant’Anna di Stazzema a Monte Sole è un cammino pieno di suggestioni e di posti da scoprire, luoghi in passato di sofferenze ma da dove sono sorte la nostra Repubblica e la Costituzione” spiega Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. 

“Unire nell’ottantesimo anniversario due luoghi così carichi di dolore come Sant’Anna di Stazzema e Monte Sole vuol dire ricordare. Intendiamo sollecitare la nascita di una rete di diramazioni per raggiungere altri luoghi di memoria, perché ogni storia lungo la Linea Gotica merita di essere ricordata” spiega Mauro Felicori, assessore alla Cultura e al Paesaggio della Regione Emilia-Romagna.

“Dovranno percorrere il Cammino le studentesse e gli studenti toscani e emiliano-romagnoli, ma anche italiani ed europei, le giovani cittadine e i giovani cittadini del mondo. Un turismo di Memoria e di Pace” aggiunge Alessandra Nardini, assessore alla Cultura e Paesaggio della Toscana. 

Dà un importante contributo alla nascita del Cammino da Stazzema a Monte Sole l’Associazione Liberation Route Italia, sezione italiana della Fondazione LRE, una rete internazionale che si dedica alla valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, della Seconda guerra mondiale. Il progetto Liberation Route Europe – Sentieri della Liberazione è stato riconosciuto come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa.

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