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Le foto vincitrici del Wildlife Photographer of the Year 2024

“The Swarm of Life”, del canadese Shame Goss è l’immagine vincitrice della sessantesima edizione del concorso di fotografia naturalistica più prestigioso al mondo. Anche un italiano tra i 18 premiati

Sono state più di 59 mila le foto ricevute dalla giuria Wildlife Photographer of the Year 2024, il più prestigioso premio di fotografia naturalistica del mondo, giunto alla sessantesima edizione. Il primo premio assoluto è stato assegnato al fotoreporter canadese Shane Gross per la sua immagine The Swarm of Life (Lo sciame della vita), catturato mentre faceva snorkeling nel lago Cedar sull’isola di Vancouver, nella Columbia Britannica. L’immagine ritrae centinaia di girini di rospo boreale che nuotano attraversando la vegetazione lacustre.
La presidente di giuria Kathy Moran ha dichiarato che l’immagine di Gross “è stata scelta per l’affascinante mix di luce, energia e connessione tra i girini e l’ambiente acquatico”.

Impact Award, la nuova categoria del  Wildlife Photographer of the Year

Il Wildlife Photographer of the Year ha introdotto quest’anno l’Impact Award, un premio dedicato alla conservazione e alla speranza in un cambiamento positivo, in linea con la visione del Natural History Museum di un futuro in cui l’uomo e il pianeta possano prosperare insieme. Il premio è andato
al fotografo australiano Jannico Kelk con l’immagine intitolata Hope for the Ninu, il cui protagonista è un bilby maggiore, un piccolo marsupiale chiamato anche ninu. La fotografia di Kelk mostra un esemplare inserito all’interno di una riserva recintata per proteggerlo dai predatori.
Il premio Young Impact Award è stato assegnato alla fotografa polacca Liwia Pawłowska, per la fotografia Recording by Hand, che ritrae una sterpazzolina racchiusa in una mano durante le procedure di misurazione e monitoraggio degli uccelli di una sessione di inanellamento

Old Man of the Glen, la foto premiata dell’italiano Fortunato Gatto

In un contesto tanto ampio e qualificato c’è stata gloria anche per l’Italia. Merito di Fortunato Gatto che ha convinto la giuria con l’immagine intitolata  Old Man of the Glen, vincitrice della categoria piante e funghi, che ritrae su un vecchio albero di betulla decorato con i pallidi licheni chiamati  “Barba di vecchio”. Gatto visita spesso le antiche pinete Glen Affric, in Scozia, anche solo per perdersi nella sua intricata, caotica, incompletezza. I licheni ritratti nella foto indicano che si tratta di un’area  con inquinamento atmosferico minimo. Glen Affric ospita la più alta concentrazione di alberi autoctoni del Regno Unito, rendendolo un ecosistema vitale. L’analisi del polline conservato nei sedimenti stratificati mostra che questa foresta esiste da almeno 8.300 anni.

Una mostra speciale celebra i 60 anni del premio

La mostra di quest’anno mette in evidenza i vincitori delle passate edizioni e presenta trofei e tecnologie fotografiche che raccontano la storia del premio. Faranno parte della mostra anche video che mostrano l’impatto che la fotografia naturalistica può avere a livello globale, oltre a spunti di riflessione da parte dei membri della giuria, dei fotografi e degli scienziati del Museo, per invitare i visitatori a difendere il mondo naturale. L’esposizione sarà aperta al Natural History Museum di Londra dall’11 ottobre fino al 29 giugno 2025 e farà  tappa in Italia al Museo della Permanente di Milano dal 22 novembre al 9 febbraio 2025.

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